AGRITURISMI

Data aggiornamento scheda:

L'indicatore rileva la presenza di agriturismi, una forma di attività turistica integrata nel territorio, volta a ridurre l’impatto delle infrastrutture sulla biodiversità e sul paesaggio. Nel periodo 2003-2022, il settore degli agriturismi in Italia ha registrato un aumento del 99% (da 13.000 a oltre 25.000 aziende agrituristiche) e del 95% per le strutture che offrono alloggio. Le attività “green” hanno visto notevoli aumenti, in particolare le “osservazioni naturalistiche”.

EMISSIONI DEL TRASPORTO STRADALE PER FINALITA' TURISTICHE

Data aggiornamento scheda:

Il turismo è di grande importanza per le economie europee, ma un ambiente compromesso potrebbe mettere a rischio il futuro, perché è proprio nell’ambiente “pulito” che risiede la sua principale attrattiva. L’indicatore analizza le emissioni prodotte dai viaggi turistici in Italia. Tra i vari mezzi di trasporto stradale usati per viaggiare, l’auto risulta il maggiore contribuente a tutte le emissioni di sostanze inquinanti, con valori che nel 2022 oscillano dal 76,8% del PM2.5 al 95,8% dei VOC. L’utilizzo di camper, caravan e furgoni influisce, invece, soprattutto per le emissioni di PM2.5 (19,7%) e NOx (14,3%).

INCIDENZA DEL TURISMO SUI CONSUMI DI ACQUA POTABILE

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L'indicatore intende fornire un’idea quantitativa del contributo dei turisti al consumo giornaliero di acqua potabile. Nel 2022, a livello nazionale, il movimento turistico censito ha consumato giornalmente 4 litri di acqua a uso potabile/ab. equivalenti. Nel periodo 2015-2018-2020 si è rilevata prima una crescita dei consumi, che passano da 3,7 a 4 litri/ab. equivalenti, poi un dimezzamento nel 2020, un’anomalia questa imputabile alla pandemia COVID-19 che ha bloccato il mondo intero.

INCIDENZA DEL TURISMO SUI RIFIUTI

Data aggiornamento scheda:

L’indicatore intende rilevare la quota di rifiuti urbani attribuibili al settore turistico. Nel 2022, torna ad aumentare l’incidenza del turismo sulla produzione urbana di rifiuti avvicinandosi ai valori precedenti il biennio “pandemico” 2020-2021, attestandosi a 9,29 kg/ab. equivalenti.

INTENSITÀ DEI GAS SERRA NEL TURISMO

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Nel periodo 2019-2021, nonostante la pandemia COVID che ha sconvolto il mondo e colpito pesantemente il settore turistico, si registra in Italia un inaspettato aumento dell’intensità delle emissioni di gas serra prodotte da questo ecosistema, pari al 36%. Da un confronto con la media UE27, l’Italia si posiziona in fascia intermedia, stimolando una riflessione sul futuro sostenibile del turismo.

INTENSITÀ DELLE EMISSIONI DEI VIAGGI AEREI

Data aggiornamento scheda:

L’indicatore analizza le emissioni medie di CO2 per passeggero aereo, rivelandosi utile per valutare l’impatto del turismo sul cambiamento climatico. La metodologia si basa sulla divisione delle emissioni totali di CO2 degli aerei in partenza per il numero di passeggeri. Nel 2022, l’Italia ha registrato una significativa riduzione delle emissioni per passeggero, grazie alla costante rilevanza del turismo domestico e alla lenta ripresa dei viaggi a lungo raggio, posizionandosi in una fascia intermedia rispetto agli altri paesi europei per intensità di emissioni legate al turismo aereo.

BANDIERE BLU PER SPIAGGE E APPRODI TURISTICI

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La Bandiera Blu è una delle etichette ambientali internazionali maggiormente riconosciute, creata appositamente per le spiagge e gli approdi turistici. Nel 2023, l’Italia rientra tra le nazioni con il maggior numero di Bandiere blu assegnate, nello specifico 458 per le spiagge e 84 per gli approdi turistici.

CONSUMO DI ENERGIA ELETTRICA NEL SETTORE TURISTICO

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L'indicatore riporta il consumo di energia elettrica del settore “turistico” ATECO “Attività dei Servizi di Alloggio e di Ristorazione” che, nel 2022, in Italia incide sul totale dei consumi di energia elettrica per il 4,1%. Considerando solo gli alberghi, i campeggi e gli altri alloggi per brevi soggiorni questa incidenza è pari all’1,4%.

DIPENDENZA DALLE ORIGINI DELLA DISTANZA

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Con l’intento di misurare la dipendenza dai mercati turistici internazionali distanti, è possibile stimare mediante questo indicatore l’impronta ambientale dovuta ai trasporti. Ci sono molti paesi dipendenti dal turismo nel mondo e l’Italia non fa eccezione. A causa della sua posizione periferica in Europa e delle distanze percorse da molti viaggiatori internazionali per raggiungerla, l'aviazione svolge un ruolo significativo nell'economia nazionale e contribuisce all’impatto sull’ambiente. Inoltre, l'aumento degli arrivi turistici comporta una crescita delle infrastrutture (ad esempio alloggi, aeroporti e strade) con conseguente apporto alle emissioni di CO2.
Nel periodo 2015-2019 si rileva una continua crescita nel settore turistico, la proporzione fra i turisti nazionali e i turisti provenienti dai paesi lontani è costante; questo andamento si è interrotto con la pandemia Covid-19 nel 2020. Nel 2022 si rilevano segnali di assestamento, con una distribuzione territoriale dei turisti provenienti da origini lontane con valori in linea con il periodo precedente.

FLUSSI TURISTICI PER MODALITÀ DI TRASPORTO

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Nel 2022 sia i flussi turistici stranieri alle frontiere, sia il totale dei viaggi compiuti dagli italiani presentano, un aumento dell’82,6% e del 31,6% rispetto al 2021, proseguendo nella ripresa dopo la pandemia. I viaggi in generale si compiono per vacanza (93,1%) e l’80,3% all’interno del territorio nazionale. Gli italiani scelgono per il 71,9% l’auto come mezzo di trasporto per effettuare un viaggio, soprattutto per le vacanze (73,9%). Anche gli stranieri utilizzano maggiormente l’automobile (53,4%).

INFRASTRUTTURE TURISTICHE

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L’indicatore permette di quantificare la capacità ricettiva degli esercizi alberghieri, delle strutture complementari e dei Bed and Breakfast presenti sul territorio. Nonché stimare il grado di utilizzo delle strutture alberghiere. Nel 2022, l’indice di utilizzazione netta alberghiera torna a crescere avvicinandosi al valore raggiunto prima della pandemia del 2020. 

INTENSITÀ TURISTICA

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L’indicatore permette il monitoraggio del carico agente sul territorio dovuto al turismo, sia in termini di peso (arrivi) sia di sforzo sopportato (presenze). Rileva, inoltre, come alcune regioni e province autonome siano caratterizzate da rapporti “arrivi/abitanti” e “presenze/abitanti” elevati, come nel caso della Valle d’Aosta (9,7 e 27,1) e della provincia autonoma di Bolzano (14,9 e 64,5), a fronte di una media nazionale pari, rispettivamente, a 2,0 e 7,0. Nel 2022, tutti i valori tornano a raggiungere il livello del 2019. 

PRESSIONE AMBIENTALE DELLE PRINCIPALI INFRASTRUTTURE TURISTICHE: CAMPI DA GOLF

Data aggiornamento scheda:

Tra le infrastrutture per attività turistiche, i campi da golf hanno un forte impatto sull'ambiente circostante. Il consumo di risorse (ad esempio, l'estrazione di acqua, l'occupazione di suolo, ecc.) e l’inquinamento prodotto, per esempio dall’uso di pesticidi, destano le maggiori preoccupazioni. A fronte di ciò, il movimento golfistico italiano sta orientando, sempre più, il suo sviluppo verso un approccio rispettoso per l’ambiente, mediante certificazioni (GEO) o riconoscimenti ambientali. Nel 2022, il numero totale di campi da golf è pari a 367.

PRESSIONE AMBIENTALE DELLE PRINCIPALI INFRASTRUTTURE TURISTICHE: PORTI TURISTICI

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Le infrastrutture turistiche, in particolare i porti turistici, hanno un forte impatto sull'ambiente marino e costiero, se non adeguatamente progettati, gestiti e monitorati. Pertanto, l’indicatore intende monitorare la potenziale pressione, rilevando sia il numero di posti barca, sia la loro distribuzione lungo la costa. In Italia, il numero di posti barca dal 2010 al 2021 è aumentato del 4,4%.

TURISMO NEI PARCHI

Data aggiornamento scheda:

I parchi italiani ospitano nei propri territori circa il 20,2% degli esercizi ricettivi totali e il 24,5% dei posti letto totali.

Si propone un’analisi dell’offerta ricettiva (numero di esercizi e numero di posti letto) e dei “flussi turistici” (arrivi e presenze) nei parchi nazionali e regionali, anche per evidenziare lo sforzo cui è sottoposto il territorio. La Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette (CETS) è stata ottenuta dall’80% dei parchi nazionali e da circa l'11,2% di quelli regionali.