Descrizione 1
Giovanni Finocchiaro, Silvia Iaccarino
L’indicatore intende rilevare la quota di rifiuti urbani attribuibili al settore turistico. Nel 2022, torna ad aumentare l’incidenza del turismo sulla produzione urbana di rifiuti avvicinandosi ai valori precedenti il biennio “pandemico” 2020-2021, attestandosi a 9,29 kg/ab. equivalenti.
Uno degli impatti più significativi del turismo è l'incremento della produzione dei rifiuti. L'indicatore rileva il contributo del settore turistico alla produzione di rifiuti urbani, evidenziando quanto i rifiuti prodotti pro capite risentano del movimento turistico. L'indicatore è ottenuto dalla differenza tra la produzione pro capite di rifiuti urbani calcolata con la popolazione residente e la produzione pro capite di rifiuti urbani calcolata, invece, con la "popolazione equivalente", ottenuta aggiungendo alla popolazione residente le presenze turistiche registrate nell'anno e ripartite sui 365 giorni.
Fornire l'incidenza del settore turistico sulla produzione di rifiuti urbani.
Non esistono riferimenti normativi in materia e l’indicatore non presenta obiettivi.
Descrizione 2
EUROSTAT (2006) - Working Papers and Studies "Methodological work on measuring the sustainable development of tourism -Part 2 Holden, A., 2008. Environment and tourism, 2nd ed. ed, Routledge introductions to environment series. Routledge, London ; New York.
L'indicatore fornisce una misura ancora parziale del contributo del turismo alla produzione dei rifiuti urbani, poiché non sono quantificate dalla statistica ufficiale le presenze giornaliere senza pernottamento, cioè i cosiddetti "escursionisti" o quelle nelle seconde case. Cosi come sarebbe da considerare anche il contributo che le attività economiche-commerciali dei servizi collegati al turismo certamente forniscono alla produzione di rifiuti assimilati.
Qualificazione dati
http://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it/ http://dati.istat.it/ "Servizi/Turismo"
Nazionale, Regionale
2006-2022
Qualificazione indicatore
Rifiuti prodotti pro capite attribuibili al movimento turistico censito = (Rifiuti totali/Popolazione residente) - (Rifiuti totali/Popolazione residente+numero di presenze turistiche registrate nel corso dell'anno, ripartite sui 365 giorni).
Nel 2022, a livello nazionale, la quota dei rifiuti urbani prodotti attribuibili al settore turistico si attesta a 9,29 kg/ab. equivalenti, tornando ai livelli medi registrati nel periodo 2006-2019, . pertanto, si valuta lo stato in maniera negativa.
Esaminando il periodo 2006-2022, a livello nazionale, la quota di rifiuti urbani prodotti attribuibili al settore turistico mostra un andamento altalenante: in decremento fino al 2009, poi una crescita, seppur lieve, nel 2010 e nel 2011, per diminuire fino al 2013, e successivamente tornare ad aumentare, raggiungendo 9,71 kg/ab. equivalenti nel 2019., seguito da un crollo nell’”anomalo” biennio 2020-2021, infine raggiungere 9,29 kg/ab equivalenti nel 2022. (Figura 2).
Dati
Tabella 1: Distribuzione regionale della quota pro capite dei rifiuti urbani attribuibili al turismo
Elaborazione ISPRA su dati ISPRA e ISTAT
Nel 2022, a livello nazionale, il movimento turistico censito ha prodotto mediamente 9,29 kg di rifiuti urbani/ab. equivalenti (Tabella 1). Ciò è ottenuto dalla differenza tra la produzione pro capite di rifiuti urbani calcolata con la popolazione residente, pari a 493,6 kg, e la produzione pro capite di rifiuti urbani calcolata, invece, con la "popolazione equivalente" (ricavata aggiungendo alla popolazione residente il numero delle presenze turistiche registrate nel corso dell’anno, ripartite su 365 giorni), pari a 484,4 kg. La conferma che le presenze dei turisti gravino sul territorio si ha proprio da quelle regioni che registrano valori di intensità turistica elevati: sono, infatti, il Trentino-Alto Adige (57,03kg pro capite) e la Valle d'Aosta (42,52 kg pro capite) a presentare, anche nel 2022, la più alta incidenza del movimento turistico "censito" sulla produzione totale di rifiuti urbani (Figura 1). Nel periodo 2006-2022 si rilevano delle flessioni in 12 regioni, mentre nelle restanti un aumento. Da evidenziare la crescita di circa il 62% in Puglia.. Da segnalare, come ogni anno, che nonostante si sia tenuto conto delle presenze turistiche, l'indicatore fornisce soltanto una misura parziale del contributo del turismo alla produzione dei rifiuti urbani, poiché non sono quantificate dalla statistica ufficiale le presenze giornaliere senza pernottamento, cioè i cosiddetti "escursionisti" o quelle in seconde case. Sarebbe opportuno considerare anche il contributo che le attività economiche-commerciali dei servizi collegati al turismo certamente forniscono alla produzione di rifiuti assimilati, fenomeno non totalmente compreso nella produzione dei rifiuti urbani.