CONSUMO DI SUOLO IN AREA COSTIERA

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Angela Cimini (Università “La Sapienza); Pasquale Dichicco, Chiara Giuliani, Lorella Mariani.

    Abstract
    Immagine
    Abstract

    L'indicatore quantifica le superfici di suolo consumato entro specifiche distanze dalle linee di costa e l'evoluzione temporale del fenomeno. È ormai artificializzato quasi un quarto del territorio entro i 300 metri, il 19% tra i 300 e i 1.000 metri e l'8,7% tra 1 e 10 km, a fronte di un 6,5% del resto del territorio.

    Descrizione

    L'indicatore fornisce un quadro della percentuale di suolo consumato dovuto alla presenza di copertura artificiale del suolo nelle aree costiere italiane. La copertura del suolo è un concetto collegato ma distinto dall'uso del suolo. Per copertura del suolo (Land Cover) si intende la copertura biofisica della superficie terrestre, comprese le superfici artificiali, le zone agricole, i boschi e le foreste, le aree seminaturali, le zone umide, i corpi idrici, come definita dalla Direttiva 2007/2/CE. L'impermeabilizzazione del suolo costituisce la forma più evidente di copertura artificiale. Le altre forme di copertura artificiale del suolo vanno dalla perdita totale della "risorsa suolo" attraverso l'asportazione per escavazione (comprese le attività estrattive a cielo aperto), alla perdita parziale, più o meno rimediabile, della funzionalità della risorsa a causa di fenomeni quali la contaminazione e la compattazione dovuti alla presenza di impianti industriali, infrastrutture, manufatti, depositi permanenti di materiale o passaggio di mezzi di trasporto. Le aree costiere possiedono risorse ecologiche, culturali ed economiche insostituibili e rappresentano pertanto un patrimonio ecologico unico nel suo genere. Il consumo di suolo determina irreversibili alterazioni del paesaggio e degli equilibri ecologici, sedimentologici e geomorfologici, incrementa le problematiche relative ai processi di salinizzazione e di inquinamento dei suoli e delle acque superficiali e sotterranee nonché dirette ricadute sulla qualità delle acque marine.

    Scopo

    Quantificare l'entità della superficie a copertura artificiale nelle zone costiere (e l'evoluzione temporale del fenomeno), dove particolarmente intensa è la pressione turistica e l'artificializzazione dovuta a nuove infrastrutture.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
    È semplice, facile da interpretare
    È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
    Fornisce una base per confronti a livello internazionale
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    È ben fondato in termini tecnici e scientifici
    Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    I Programmi di azione europei in campo ambientale e l’Agenda 21 pongono, come obiettivi generali, l’uso sostenibile del territorio, la protezione della natura e della biodiversità. La Commissione europea è da anni impegnata a favorire un uso più sostenibile del terreno e del suolo. La nuova proposta di direttiva sul monitoraggio e la resilienza dei suoli (COM_2023_416_final - Soil Health Law) sottolinea l’importanza di avere suoli in buona salute e in grado di garantire i necessari servizi ecosistemici e la necessità di introdurre buone pratiche per mitigare gli effetti negativi dell'impermeabilizzazione sulle funzioni del suolo. Tali obiettivi sono stati ulteriormente esplicitati in precedenti atti strategici europei: Tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse e Strategia Tematica sull'ambiente urbano, COM/2005/0718. Nel 2012 la Commissione europea ha presentato il rapporto "Guidelines on best practice to limit, mitigate or compensate soil sealing" con una serie di buone pratiche atte a limitare, mitigare e compensare l'impermeabilizzazione del suolo.

    A livello regionale sono diverse le norme che impongono obiettivi di contenimento progressivo del consumo di suolo. Per quanto riguarda le aree costiere, la legge 431/85, conosciuta come "legge Galasso", ha decretato inoltre un vincolo paesaggistico e il divieto assoluto di edificazione anche per le fasce comprese entro i 300 metri dalla linea di costa.

    DPSIR
    Pressione
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Riferimenti bibliografici

    Munafò, M. (a cura di), 2022. Consumo di suolo, dina-miche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2022. Report SNPA 32/22. https://www.snpambiente.it/2022/07/26/consumo-di-suolo-dinamiche-territoriali-e-servizi-ecosistemici-edizione-2022/

    Limitazioni

    Difficoltà nella disponibilità di immagini ad altissima risoluzione per alcune aree.

    Ulteriori azioni

    La disponibilità di immagini ad altissima risoluzione è propedeutica nel perfezionare la qualità dell’indicatore, rendendo più omogenee e precise le stime del consumo di suolo all'interno delle aree costiere.

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Annuale
    Fonte dei dati
    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
    SNPA (Sistema Nazionale per la protezione dell’ambiente)
    Accessibilità dei dati di base

    Per i dati sul consumo di suolo (http://groupware.sinanet.isprambiente.it/uso-copertura-e-consumo-di-suolo/library/consumo-di-suolo)

    Copertura spaziale

    Nazionale, Regionale

    Copertura temporale

    2006, 2012, 2015-2022

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    Tramite strumenti GIS, sono stati messi in relazione la carta nazionale del consumo di suolo ad altissima risoluzione del 2022 e un buffer a 300 metri, a 1.000 metri e a 10 km dalla costa ed è stata calcolata la percentuale di suolo consumato. Confrontando poi il dato con la revisione degli anni precedenti (2006, 2012, 2015, 2016, 2017, 2018, 2019, 2020, 2021) è stato valutato il nuovo consumo di suolo che ha interessato le aree costiere nell’ultimo biennio 2021-2022 e tra il 2006 e il 2022. La disponibilità di nuovi dati satellitari ha permesso di affinare le stime di tutta la serie storica migliorando il risultato finale.

    Periodicità di aggiornamento
    Annuale
    Qualità dell'informazione

    I dati utilizzati per elaborare l'indicatore presentano un elevato livello di accuratezza, la comparabilità nel tempo e nello spazio sono garantite dall'aggiornamento annuale della Carta Nazionale del Consumo di Suolo. Tale aggiornamento avviene tramite procedure semi-automatiche e fotointerpretazione di immagini ad alta e altissima risoluzione con un livello di dettaglio ≥1:5.000. L’indicatore è rilevante perché rappresentativo delle pressioni che agiscono nelle aree costiere.

    Stato
    Scarso
    Trend
    Negativo
    Valutazione/descrizione dello stato

    Nonostante gli ecosistemi costieri siano aree fragili caratterizzate da una notevole produttività biologica, nel 2022 il consumo di suolo entro i 300 metri dalla linea di costa è circa tre volte maggiore rispetto alla media nazionale (22,5% a fronte di 7,14%, si veda indicatore "Impermeabilizzazione e consumo di suolo").

    Valutazione/descrizione del trend

    Dall'analisi della serie storica dal 2006 al 2022 (Tabella 5), Basilicata e Molise sono le regioni che presentano l’incremento degli ettari consumati nelle immediate vicinanze della linea di costa (0-300m) più elevati, rispettivamente il 12% e il 6%. Invece Puglia, Lazio, Marche, Toscana, Campania e Liguria hanno un incremento minore rispetto alla media nazionale (2,7%). Nella fascia tra i 300 e i 1.000 m la Basilicata detiene il podio con più del 135 di incremento, mentre su un gradino inferiore si attesta il Veneto con l’8%.

    Nel settore tra 1 e 10 km dalla costa, Puglia, Basilicata e Lazio mostrano incrementi superiori al 10%. Situazione analoga nella ultima fascia analizzata (oltre i 10 km), dove detengono il primato sempre Puglia (10,7%) e Basilicata (7,8%), seguite dalla Sicilia con quasi il 7%. La Liguria e la Toscana presentano, invece, sempre incrementi al di sotto della media nazionale in tutte le fasce considerate. 

    Commenti

    L’analisi del consumo di suolo nella fascia costiera viene valutato attraverso l’analisi a diverse distanze dalla linea di costa: 300 m (dove quasi un quarto del territorio è artificializzato), tra 300 e 1.000 m (19,0%), tra 1 km e 10 km (8,7%) e oltre 10 km (6,5%) (Tabelle 2, 3, 4). I risultati mostrano che la percentuale maggiore di suolo consumato si ha nella prima fascia (0 – 300 m), dove i valori si attestano intorno al 30% per molte regioni, con i valori massimi in Liguria (47%) e nelle Marche (45,1%); in Abruzzo, Emilia-Romagna, Campania, Lazio, Puglia, Calabria e Sicilia sfiorano o superano il 30%, mentre nelle regioni restanti i valori sono inferiori alla media nazionale del 22,5% (Tabella 1). Valori percentuali del suolo consumato nel periodo 2021/2022 tendono, con la sola eccezione del Friuli-Venezia Giulia e del Veneto (in minima parte), a crescere avvicinandosi alla costa. Tra i 300 m e i 1.000 metri le regioni che presentano valori uguali o superiori al 30% di suolo consumato sono la Campania (30,3%), le Marche (30,8 %), l'Abruzzo (32,7%) e l'Emilia-Romagna (35,1%) (Figura 1 e Tabella 1). Negli ultimi 15 anni nella fascia oltre i 10 km dalla costa il Veneto supera costantemente il 10% del suolo consumato; nella fascia tra i 1 e 10 km è la Campania a detenere il primato superando il 16%, mentre tra i 300 e i 1.000 m l’Emilia-Romagna si attesta con valori superiori al 30% (Tabelle 1, 2, 3, 4).

    Allegati
    Titolo

    Tabella 1: Distribuzione regionale del consumo di suolo nelle aree costiere (entro 300 metri)

    Fonte

    Elaborazioni ISPRA su cartografia SNPA                                  

    Note

    Aggiornamento 2022                

    Titolo

    Tabella 2 - Distribuzione regionale del consumo di suolo nelle aree costiere (tra i 300 e 1000m)

    Fonte

    Elaborazioni ISPRA su cartografia SNPA                                  

    Note

    Aggiornamento 2022                

    Titolo

    Tabella 3 - Distribuzione regionale del consumo di suolo nelle aree costiere (tra i 1 e 10 Km)

    Fonte

    Elaborazioni ISPRA su cartografia SNPA                                  

    Note

    Aggiornamento 2022                

    Titolo

    Tabella 4: Distribuzione regionale del consumo di suolo nelle aree costiere (oltre i 10 Km)

    Fonte

    Elaborazioni ISPRA su cartografia SNPA                                  

    Note

    Aggiornamento 2022                

    Titolo

    Tabella 5: Variazioni % (incremento) degli ettari consumati nelle aree costiere

    Fonte

    Elaborazioni ISPRA su cartografia SNPA                                  

    Legenda

    Aggiornamento 2022                

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    Titolo

    Figura 1: Suolo consumato in percentuale in fascia costiera

    Fonte

    ISPRA