Descrizione 1
Antonio Caputo, Giulia Iorio
Il rapporto tra i consumi finali di energia e i consumi totali di energia misura l'efficienza complessiva della conversione dell'energia contenuta nelle fonti primarie. La differenza tra queste due grandezze corrisponde alle perdite nei processi di conversione (come la produzione di elettricità e la raffinazione del petrolio), ai consumi interni degli impianti di produzione di elettricità e alle perdite nella distribuzione. Dal 1990 al 2022 il rapporto medio del nostro Paese (70,6%) è superiore alla media europea (62,6%). Negli ultimi anni si osserva un significativo incremento del rapporto.
Il rapporto tra i consumi finali di energia e i consumi totali di energia misura l'efficienza complessiva della conversione dell'energia contenuta nelle fonti primarie. La differenza tra queste due grandezze corrisponde alle perdite nei processi di conversione (come la produzione di elettricità e la raffinazione del petrolio), ai consumi interni degli impianti di produzione di elettricità e alle perdite nella distribuzione.
Valutare l'efficienza complessiva della conversione dell'energia primaria dalle diverse fonti in energia utilizzabile, al fine di aumentare l'efficienza dell'approvvigionamento energetico.
L’Europa ha aggiornato il quadro strategico per il clima fissando l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra al 2030 del 55% rispetto al 1990, una quota di almeno il 42,5% di energia rinnovabile (accordo provvisorio nel 2023 con intenzione di puntare al 45%) e la riduzione dell’11,7% dei consumi di energia finale rispetto alle proiezioni dello scenario di riferimento (reference scenario 2020). In attuazione della governance UE dell'energia, l'Italia ha inviato il 1° luglio 2024 alla Commissione europea la versione aggiornata del Piano nazionale integrato per l'energia e clima (PNIEC). Il PNIEC assorbe i precedenti documenti programmatici e definisce le misure necessarie al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di efficienza energetica, fonti rinnovabili e riduzione delle emissioni di gas serra. In merito ai consumi di energia finale, al fine di contribuire al conseguimento dell'obiettivo vincolante dell'Unione Europea, il PNIEC afferma che il livello di consumi dell’Italia, considerando le misure aggiuntive alle politiche vigenti, dovrebbe ammontare a 102 Mtep di energia finale e 123 Mtep di energia primaria nel 2030, lontani dagli obiettivi calcolati in base alla Direttiva EED III di 93 e 111 Mtep rispettivamente. Sono inoltre stabiliti gli obiettivi vincolanti di riduzione dei consumi di energia finale tramite regimi obbligatori di efficienza energetica definiti ai sensi dell'articolo 7 della Direttiva 2018/2002/UE. Tali obiettivi si traducono nella riduzione dei consumi finali di energia, in ciascuno degli anni dal 2021 al 2030, di un valore pari allo 0,8% dei consumi annui medi del triennio 2016-18, mediante politiche attive. Questo obiettivo equivale a una riduzione di 73,42 Mtep cumulati dal 2021 al 2030.
In merito ai principali riferimenti normativi nazionali per gli obiettivi al 2020 si cita il D.Lgs. n. 102/2014, modificato e integrato dal D.Lgs.14 luglio 2020, n. 73, che contiene le disposizioni di recepimento della Direttiva 2012/27/UE, come modificata dalla Direttiva 2018/2002/UE. Per ciò che concerne l'efficienza energetica e gli obiettivi al 2030 si riporta un elenco dei principali atti normativi: Regolamento UE n. 2018/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 dicembre 2018 sulla governance dell'Unione dell'energia. Direttiva UE 2018/2002 (cd. Direttiva EED) sull'efficienza energetica (che modifica la precedente Direttiva 2012/27/UE), recepita dal Decreto legislativo n. 73 del 14 luglio 2020. Il decreto legislativo ha apportato integrazioni e modifiche al D.Lgs. n. 102/2014. Direttiva (UE) 2018/844 che modifica la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell'edilizia e la Direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica (Direttiva EPBD-Energy Performance of Buildings Directive), recepita dal Decreto legislativo n. 48 del 10 giugno 2020. Direttiva UE 2018/2001 sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili. Direttiva (UE) 2023/1791 sull'efficienza energetica.
Descrizione 2
Database Eurostat
La rilevanza dell'indicatore a livello regionale è ridotta, rispetto al livello nazionale, per effetto della distribuzione non uniforme degli impianti di produzione di elettricità sul territorio nazionale.
Qualificazione dati
EUROSTAT (https://ec.europa.eu/eurostat/data/database)
Nazionale
1990-2021
Qualificazione indicatore
Il dato è calcolato come rapporto tra "Consumo finale di energia", definito dalla somma dei consumi finali di energia dei settori Industria, Trasporti e Altri settori (Residenziale, Servizi, etc.) e il "Consumo interno lordo di energia", definito da produzione primaria + prodotti recuperati + importazioni + variazioni delle scorte - esportazioni - bunkeraggi.
L’indicatore fornisce un’informazione indiretta dell’efficienza di conversione delle fonti energetiche primarie. Il valore dell’indicatore nazionale nel 2021 è stato del 73,7%, mentre la media europea è del 66,1% (Tabella 1).
Dal 1990 al 2021 il rapporto medio tra consumi finali e consumi totali di energia nel nostro Paese (70,4%) è superiore alla media europea del periodo (62,5%) (Tabella 1 e Figura 1). Dal 2011 si osserva un andamento crescente del rapporto. Lo stesso andamento si osserva per la media europea, sebbene con valori sempre inferiori.
Dati
Tabella 1: Rapporto tra i consumi finali di energia e il consumo interno lordo di energia nell'Unione Europea*
Elaborazioni ENEA su dati EUROSTAT
* Consumo finale di energia è definito dalla somma dei consumi finali di energia dei settori Industria, Trasporti e Altri settori (Residenziale, Servizi, etc.); Consumo interno lordo di energia definito da produzione primaria + prodotti recuperati + importazioni + variazioni delle scorte - esportazioni - bunkeraggi
Tabella 2: Consumi finali totali nell'Unione Europea *
EUROSTAT
* Definito dalla somma dei consumi finali di energia dei settori Industria, Trasporti e Altri settori (Residenziale, Servizi, etc.)
Nel 2021, la quota di consumi finali del nostro Paese rispetto ai 27 paesi europei è del 12% (Tabella 2). Dal 1990, quando i consumi finali dell’Italia costituivano l’11,5%, la percentuale è aumentata con alcune oscillazioni fino al 2005, raggiungendo il 13,3% dei consumi europei. Successivamente si osserva una diminuzione della quota dei consumi fino al 2020 con una ripresa nell’anno successivo. Nel 2021, i consumi finali nazionali mostrano un incremento del 9,8% rispetto al 2020 e una riduzione del 13,9% rispetto al 2005. A livello europeo l’incremento del 2021 rispetto al 2020 è del 6,2%, mentre la riduzione rispetto al 2005 è stata del 4,7%.