Descrizione 1
Camilla Antonini, Saša Raicevich
Nel periodo considerato (2007-2021) si osserva che la maggioranza degli stock ittici valutati si trova in uno stato di sovrasfruttamento: la mortalità indotta dalla pesca risulta superiore a quella necessaria per conseguire uno sfruttamento sostenibile delle risorse nel lungo periodo in condizioni ambientali medie.
L’indicatore, basato sulle valutazioni analitiche degli stock validate a livello internazionale, mostra la tendenza complessiva dello stato di sfruttamento degli stock ittici oggetto di pesca commerciale al fine di evidenziare lo stato delle risorse oggetto di prelievo. L’indicatore è associato alla valutazione della copertura percentuale degli sbarcati per i quali sono disponibili stock assessment. L'analisi è condotta a livello nazionale e di sottoregione secondo la ripartizione geografica indicata dalla Direttiva Quadro Strategia Marina.
L'indicatore descrive l'andamento della percentuale e del numero di stock ittici in stato di sovrasfruttamento, ovvero soggetti a una mortalità indotta dalla pesca superiore a quella corrispondente al Massimo Rendimento Sostenibile (FMSY o suoi proxy, F0.1, EMSY=0.4, o altro parametro proposto mediante stock assessment). Questo parametro viene stimato caso per caso sulla base dei dati biologici e di catture delle specie mediante approccio modellistico. L'indicatore, essendo basato su valutazioni analitiche degli stock e tenendo in considerazione solo gli stock per i quali tale valutazione è validata a livello internazionale, è basato su procedure consolidate che permettono di determinare lo stato di uno stock mediante il confronto tra la mortalità indotta dalla pesca (Fcurr, o suoi proxy) con quella necessaria per raggiungere uno sfruttamento sostenibile delle risorse (FMSY o suoi proxy).
Per la stima dell'indicatore vengono considerati esclusivamente gli stock ittici che sono stati valutati secondo procedure analitiche di stock assessment, i cui risultati sono validati a livello internazionale da organismi tecnici della UE (STECF - Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries) e della Commissione Generale della Pesca del Mediterraneo (GFCM - General Fisheries Commission for the Mediterranean). Considerato che in termini generali le valutazioni mediante stock assessment sono riferite agli anni precedenti a quello della valutazione, lo stato degli stock viene quindi riferito convenzionalmente all'anno precedente a quello di consolidamento della valutazione internazionale disponibile. Per analogia, la stima della percentuale degli sbarcati nazionali per i quali è disponibile valutazione mediante stock assessment è riferita alle catture del medesimo anno, ovvero quello precedente alla realizzazione delle valutazioni con stock assessment. Viene fornita una valutazione di sintesi a livello nazionale e per le sottoregioni identificate dalla Direttiva Quadro 2008/56/CE (Strategia Marina): Mediterraneo Occidentale, Mar Ionio e Mediterraneo Centrale, Adriatico. L'indicatore integra sia informazioni in termini assoluti (numero di stock sovrasfruttati) sia la relativa percentuale rispetto al numero totale di stock valutati. Parte degli stock ittici presi in considerazione, inoltre, è condiviso da più paesi, sia dell’Unione Europea sia di paesi terzi. Inoltre, si osserva che la tipologia di stock valutati varia nel tempo, sebbene il metodo di integrazione dei dati su finestre temporali di tre anni aumenti la stabilità del pool di stock considerati. Tale dato viene comunque fornito al fine di una corretta interpretazione dell'indicatore.
Mostrare la tendenza complessiva dello stato di sfruttamento degli stock ittici oggetto di pesca commerciale.
Sia a livello internazionale sia europeo sono presenti obiettivi specifici di sostenibilità della pesca. Il progresso verso il raggiungimento di tali obiettivi può essere tracciato utilizzando l’indicatore in oggetto come proxy per rappresentare la sostenibilità del prelievo sul complesso delle risorse sfruttate.
Si riportano di seguito i riferimenti normativi e obiettivi principali a livello internazionale:
- Direttiva 2008/56/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 17 giugno 2008, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria nel campo della politica per l’ambiente marino (Direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino). Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea L 164, 25.06.2008. Secondo tale Direttiva e gli associati standard metodologici (COMMISSION DECISION (EU) 2017/848 of 17 May 2017 laying down criteria and methodological standards on good environmental status of marine waters and specifications and standardised methods for monitoring and assessment, and repealing Decision 2010/477/EU (Text with EEA relevance)) nell’ambito del Descrittore 3 (estrazione selettiva di specie) si utilizzano i seguenti criteri di sostenibilità:
Criterio D3C1 — Primario: Il tasso di mortalità da pesca delle popolazioni sfruttate commercialmente è pari o inferiore al livello che può produrre il Massimo Rendimento Sostenibile (MSY) (…);
Criterio D3C2 — Primario: la biomassa dei riproduttori delle popolazioni sfruttate commercialmente è un livello superiore a quello capace di produrre il Massimo Rendimento Sostenibile (MSY)(…);
-Regolamento (UE) n. 1380/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, relativo alla politica comune della pesca (PCP). Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 354, 28.12.2013. UE, 2014. Secondo l’Art .2 (Obiettivi), comma 2, “La PCP applica alla gestione della pesca l'approccio precauzionale ed è volta a garantire che lo sfruttamento delle risorse biologiche marine vive ricostituisca e mantenga le popolazioni delle specie pescate al di sopra di livelli in grado di produrre il rendimento massimo sostenibile. Per conseguire l'obiettivo consistente nel ricostituire gradualmente e mantenere le popolazioni degli stock ittici al di sopra di livelli di biomassa in grado di produrre il rendimento massimo sostenibile, il tasso di sfruttamento del rendimento massimo sostenibile deve essere ottenuto entro il 2015, ove possibile, e progressivamente al più tardi entro il 2020 per tutti gli stock.”
-Target 6 di Aichi relativo alla biodiversità (https://www.cbd.int/article/Assessing-Progress-towards-Aichi-Biodiversity-Target-6-on-Sustainable-Marine-Fisheries): Entro il 2020, tutti gli stock ittici di pesci, invertebrati e piante acquatiche sono gestiti e sfruttati in modo sostenibile, legalmente, e applicando un approccio ecosistemico, cosicché non vi sia sovrasfruttamento, e siano messi in atto piani di recupero e misure per le specie sovrasfruttate, le attività di pesca non abbiano impatto significativamente avversi sulle specie a rischio e sugli ecosistemi vulnerabili, e gli impatti della pesca sugli stock, specie ed ecosistemi sono entro limiti biologicamente sicuri.
-Target 14.4 degli UN Sustainable Development Goals richiede, entro il 2020, di regolare in modo efficace il prelievo ed eliminare il sovrasfruttamento, la pesca illegale, non riportata e non regolamentata, e le pratiche di pesca distruttive, implementando una gestione basata su approcci scientifici, al fine del recupero degli stock ittici nel minor tempo possibile, quanto meno a livelli che permettano il raggiungimento del Massimo Rendimento Sostenibile come determinato dalle caratteristiche biologiche degli stock stessi (http://www.fao.org/sustainable-development-goals/indicators/14.4.1/en/). A questo target è associato l’indicatore “Proporzione di stock all’interno di limiti biologicamente sostenibili” che misura la sostenibilità delle catture globali della pesca in funzione della loro abbondanza. In questo ambito uno stock la cui abbondanza sia superiore o al livello in grado di produrre il Massimo Rendimento Sostenibile viene classificato come biologicamente sostenibile. (http://www.fao.org/sustainable-development-goals/indicators/14.4.1/en/).
Descrizione 2
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – 2017 Mediterranean Stock Assessments - Part I (STECF-17-15). Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2017, ISBN 978-92-79-67487-7, doi:10.2760/897559, JRC109350
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) - 2017 Mediterranean Stock Assessments - Part 2 (STECF-17-15); Publications Office of the European Union, Luxembourg, ISBN 978-92-79-67494-5, doi:10.2760/90316, JRC111820
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – 56th Plenary Meeting Report (PLEN-17-03); Publications Office of the European Union, Luxembourg; ISBN 978-92-79-77297-9, doi:10.2760/605712, JRC109344
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – 57th Plenary Meeting Report (PLEN-18-01), Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2018, ISBN 978-92-79-85804-8, doi:10.2760/088784, JRC111800
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – 2018 Mediterranean Stock Assessments - Part 1 (STECF-18-12). Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2018, ISBN 978-92-79-79395-0, doi:10.2760/838965, JRC114779
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – 2018 Mediterranean Stock Assessments - Part 2 (STECF-18-16). Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2018, ISBN 978-92-79-79399-8, doi:10.2760/598716, JRC114787
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – Stock Assessments: demersal stocks in the western Mediterranean Sea (STECF-19-10). Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2019, ISBN 978-92-76-11288-4, doi:10.2760/5399, JRC119055
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – 2019 Stock Assessments part 2: European fisheries for demersal species in the Adriatic Sea (STECF-19- 16). Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2019, ISBN 978-92-76-14558-5, doi:10.2760/95875, JRC119057
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – Stock Assessments: demersal stocks in the western Mediterranean Sea (STECF-20-09). EUR 28359 EN, Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2020, ISBN 978-92-76-27165-9, doi:10.2760/286667, JRC122993
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – Stock Assessments in the Mediterranean Sea - Adriatic, Ionian and Aegean Seas (STECF-20-15). EUR 28359 EN, Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2020, ISBN 978-92-76-27168-0, doi:10.2760/877405, JRC122994
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – Stock
assessments in the Mediterranean Sea 2021 – Adriatic and Ionian Seas (STECF-21-15). EUR 28359
EN, Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2021, ISBN 978-92-76-46195-1,
doi:10.2760/59806, JRC127766.
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – Stock
Assessments: demersal stocks in the western Mediterranean Sea (STECF-21-11). Publications
Office of the European Union, Luxembourg, 2021, EUR 28359 EN, ISBN 978-92-76-46116-6,
doi:10.2760/046729, JRC127744
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) –
Methods for supporting stock assessment in the Mediterranean (STECF-21-02). Publications Office
of the European Union, Luxembourg, 2021, EUR 28359 EN, ISBN 978-92-76-40594-8,
doi:10.2760/457201, JRC126125.
Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) Quality checking of MED & BS data and reference points (STECF-22-03). Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2023, doi:10.2760/465703, JRC130288.
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – Stock Assessments: demersal stocks in Adriatic, Ionian and Aegean Seas and straits of Sicily (STECF-22-16). Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2023, doi:10.2760/25344, JRC132157.
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – Stock Assessments: demersal stocks in Adriatic, Ionian and Aegean Seas and straits of Sicily (STECF-22-16). Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2023, doi:10.2760/25344, JRC132157.
L'indicatore è influenzato dal numero di stock valutati. L’insieme dei dati disponibili per il corrente anno permette di rappresentare solo gli stock associati a circa il 65% dello sbarcato nazionale.
Al fine di rendere l'indicatore maggiormente comparabile in termini temporali e spaziali, è necessario predisporre un percorso che porti alla definizione di un set stabile di stock ittici da prendere in considerazione al fine di valutare i progressi verso il conseguimento di uno sfruttamento sostenibile delle risorse. Tale selezione dovrebbe essere condotta secondo criteri comparabili e omogenei a livello Mediterraneo. Ciò implica, da un lato, la selezione di un numero di stock che siano valutati su base annuale (o biennale). Dall'altro è necessario che tale sforzo analitico prenda in considerazione stock ittici in misura tale da poter tracciare la pressione e lo stato di una percentuale maggiore degli sbarcati nazionali. Sempre a livello Mediterraneo si ritiene opportuno che venga stabilito un approccio coordinato rispetto alla selezione dei reference points, degli approcci metodologici per la loro stima, degli approcci metodologici per definire l'incertezza associata alla stima dei reference points.
Nell'ambito della Convenzione di Barcellona (Conferenza delle Parti del 2008, Decisione IG17/6), UNEP/MAP ha avviato, in collaborazione con GFCM, un percorso internazionale per la definizione dell'Approccio Ecosistemico, che prevede la definizione degli stock ittici mediterranei prioritari su cui condurre tali analisi.
Qualificazione dati
Utilizzati i dati di stock assessment validati a livello internazionale dallo STECF e dalla GFCM (report annuali): https://stecf.jrc.ec.europa.eu/reports
http://www.fao.org/gfcm/activities/fisheries/stock-assessment/en/
Utilizzo i dati di sbarcato delle specie ittiche dallo STECF e da EUROSTAT (tramite la piattaforma EUMOFA): https://stecf.jrc.ec.europa.eu/dd/fleet https://www.eumofa.eu/
Nazionale
2007-2021
Qualificazione indicatore
Per ciascun anno si considera lo stato degli stock valutati e accettati in forma definitiva dallo STECF e/o dal GFCM. Al fine della valutazione dello stato degli stock vengono presi in considerazione il rapporto tra i livelli di mortalità da pesca più recenti (Fcurr) e i relativi valori di riferimento: il valore per l’anno di riferimento è quindi calcolato come rapporto Fcurr/FMSY riportato per quell’anno. La metodologia è stata quindi aggiornata rispetto a quella applicata negli anni precedenti che prevedeva invece la stima del rapporto Fcurr/FMSY quale media per quell’anno e i due precedenti. Questa scelta metodologica è in linea con quanto applicato su scala mediterranea dal GFCM nell’ambito della valutazione dello stato delle risorse presentata a livello biennale nel report “The State of Mediterranean and Black Sea Fisheries 2020” (GFCM, 2020) e permette quindi delle comparazioni dirette tra le stime nazionali e quelle regionali. I valori di Fcurr vengono comparati con il relativo valore di riferimento della mortalità corrispondente al Massimo Rendimento Sostenibile (FMSY) dell’anno considerato. Per quest'ultimo, viene generalmente considerato come proxy il valore F0.1 ottenuto mediante analisi del tipo Yield per Recruits. Gli stock per i quali si osserva un valore di Fcurr> F0.1 sono considerati in stato di sovrasfruttamento, ovvero soggetti a una pressione di pesca superiore a quella che permette di conseguire il Massimo Rendimento Sostenibile. Nel caso degli stock dei piccoli pelagici (sardine e acciughe), ove non siano disponibili stime dirette di F, si considera l'exploitation rate (E = F/Z). Il limite di riferimento (EMSY) per definire se uno stock sia sovrasfruttato viene posto a 0,4, come suggerito da Patterson (1992), salvo utilizzo di altri limiti in fase di valutazione dello stock e debitamente giustificati nella documentazione tecnica di riferimento. Nel caso in cui E>EMSY gli stock vengono quindi classificati come in stato di sovrasfruttamento. Si osserva inoltre che, poiché per alcuni stock la valutazione dello stato di sfruttamento è realizzata considerando più GSA (Geographical Sub-areas della FAO) congiuntamente (talvolta includendo GSA di paesi terzi o GSA presenti in più sottoregioni nazionali), al fine del calcolo del numero di stock considerati è stato assegnato il valore di sfruttamento complessivo delle diverse GSA alle singole GSA nazionali per le quali la valutazione era stata applicata, come se fossero stock separati. L'analisi non considera gli stock di grandi pelagici (tonno rosso e pesce spada) che vengono valutati a livello internazionale dall'ICCAT su ampie scale geografiche (Atlantico-Mediterraneo e Mediterraneo, rispettivamente).
Nel 2021 la maggior parte degli stock ittici considerati (18, corrispondente al 58,1% degli stock valutati) è in stato di sovrasfruttamento a causa dell’attività di pesca. Tale valore rappresenta la percentuale più bassa rilevata lungo la serie storica considerata.
Nello stesso anno si riscontra la più alta percentuale di sbarcati nazionali che dispone di valutazioni mediante stock assessment (64,2%). Tale risultato, se confrontato agli ultimi anni di aggiornamento per i quali il valore corrispondeva a circa il 30-35% è determinato principalmente dalla presenza delle valutazioni per gli stock di piccoli pelagici (Engraulis encrasicolus e Sardina pilchardus) che forniscono, nel contesto della multi-specificità delle catture nazionali e mediterranee, un rilevante contributo agli sbarcati nazionali.
Nel periodo 2007-2021, la percentuale di stock ittici sovrasfruttati non si riduce nel tempo, sebbene nel 2021 sia stato raggiunto il valore più basso. La maggior parte degli stock considerati mostra uno stato di sovrasfruttamento che è cresciuto dal 77,8% del 2007 al 96,4% del 2014, indicando uno stato di non sostenibilità della pesca per la grande maggioranza degli stock valutati (Figura 1). Successivamente la percentuale di stock sovrasfruttati ha subito una riduzione, raggiungendo il 58,1% nel 2021, probabilmente a seguito degli effetti sul settore e sulle risorse della pandemia COVID19 e dell’adozione di misure gestionali più severe. Inoltre, si rileva una progressiva crescita dal 2007 al 2014 del numero di stock valutati mediante stock assessment, passato da 9 a 35 (Tabella 1). Dal 2015 al 2021 gli stock valutati vanno da un minimo di 18 a un massimo di 31. In generale, per il periodo 2007-2021 è evidente uno stato di sovrasfruttamento dei principali stock.
Dati
Tabella 1. Andamento nazionale degli stock in stato di sovrasfruttamento
Elaborazione ISPRA su dati di stock assessment validati a livello internazionale dallo STECF e dalla GFCM
*Stima condotta considerando come valore di riferimento le catture complessive validate a livello internazionale dallo STECF (per il periodo 2007-2018) e quelli pubblicati nella piattaforma Eumofa (per il periodo 2019-2021). ** Per il periodo 2019-2021 la stima delle catture per stock è condotta considerando come valori di riferimento il 2018.
Tabella 2. Andamento degli stock in stato di sovrasfruttamento ripartiti per sottoregione della MSFD
Elaborazione ISPRA su dati di stock assessment validati a livello internazionale dallo STECF e dalla GFCM
Tabella 3. Andamento del rapporto tra la mortalità da pesca (F curr) e la mortalità al Massimo Rendimento Sostenibile (Fmsy) per gli stock ittici valutati mediante stock assessment analitico
Elaborazione ISPRA su dati di stock assessment validati a livello internazionale dallo STECF e dalla GFCM
*Stock condivisi con altri paesi per i quali la valutazione è stata condivisa con GSA limitrofe. **Nel caso degli stock dei piccoli pelagici (sardine e acciughe) si considera l'exploitation rate (E = F/Z). Il limite di riferimento (EMSY) per definire se uno stock sia sovrasfruttato viene posto a 0,4, come suggerito da Patterson (1992). Nel caso in cui E>EMSY gli stock vengono quindi classificati come in stato di sovrasfruttamento.
Nel periodo 2007-2021 si osserva che la larga maggioranza degli stock considerati sono valutati in stato di sovrasfruttamento da parte della pesca (Figura 1, Tabella 1). I valori osservati nel 2021 sono quelli che presentano la percentuale minore di stock sovrasfruttati.
Considerando la percentuale di sbarcato corrispondente agli stock ittici valutati, si osserva che tale percentuale è pari in media a circa il 30% con fluttuazioni che avvengono di anno in anno a seconda degli stock considerati (Figura 2, Tabella 1).
L'andamento dell'indicatore (in valore assoluto e in percentuale) è influenzato dal numero e tipologia di stock considerati nei diversi anni (Figure 1 e 2). Nondimeno le percentuali di stock sovrasfruttati mostrano un diffuso stato di sovrasfruttamento, valutazione la cui robustezza è comunque cresciuta nel tempo, grazie ai maggiori sforzi analitici condotti per ottenere delle valutazioni mediante stock assessment.
Come si evince dalla Tabella 2, inoltre, nel 2021 il numero di stock ittici valutati per le tre GSA sono, rispettivamente, 11 per Adriatico e Mar Ionio e Mediterraneo Centrale, 9 per Mediterraneo Occidentale.
In Tabella 3 è possibile osservare la lista degli stock ittici valutati mediante stock assessment a partire dal 2007 per i quali sono disponibili stime di mortalità e relativi reference points. Per tali stock è riportato il rapporto tra tasso di sfruttamento attuale e valore di riferimento (Fcurr/FMSY) o suoi proxy: tutti i valori superiori a 1 indicano uno stato di sfruttamento non sostenibile, ovvero non in grado di assicurare il raggiungimento del Massimo Rendimento Sostenibile.