Descrizione 1
Camilla Antonini, Saša Raicevich
Nel periodo considerato (2007-2021) il tasso medio di sfruttamento degli stock ittici (ovvero la media del rapporto tra mortalità da pesca corrente e la mortalità associata al Massimo Rendimento Sostenibile; Fcurr/FMSY) presenta valori 2 o 3 volte superiori alla soglia di sostenibilità. L’indicatore, stimato sulla base delle valutazioni analitiche degli stock ittici validate a livello internazionale, mostra la tendenza complessiva del tasso di sfruttamento degli stock ittici oggetto di pesca commerciale al fine di evidenziare l’andamento quantitativo complessivo della pressione di pesca. In particolare, si osserva un picco nel tasso medio di sfruttamento negli anni 2012 e 2013 (con valori superiori a 3) cui segue un declino con valori minimi riportati nel 2021 (valore medio 1,43). L'analisi è condotta a livello nazionale e di sottoregione secondo la ripartizione geografica indicata dalla Direttiva Quadro per la Strategia per l’ambiente marino (MSFD; 2008/56/CE).
L'indicatore descrive l'andamento della media del rapporto tra mortalità da pesca corrente e quella corrispondente al Massimo Rendimento Sostenibile (FMSY o suoi proxy, F0.1, EMSY=0.4 o altro proxy) per gli stock ittici nazionali. Questo parametro viene stimato mediante un approccio modellistico basato su procedure consolidate considerando dati biologici e di catture delle specie. Per la stima dell'indicatore vengono considerati esclusivamente gli stock ittici che sono stati valutati secondo procedure analitiche di stock assessment i cui risultati sono stati validati a livello internazionale da organismi tecnici della UE (STECF - Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries) e della Commissione Generale della Pesca del Mediterraneo (GFCM - General Fisheries Commission for the Mediterranean). Considerato che in termini generali le valutazioni mediante stock assessment sono riferite agli anni precedenti a quello della valutazione, lo stato degli stock viene quindi riferito convenzionalmente all'anno precedente a quello di consolidamento della valutazione internazionale disponibile. Viene fornita una valutazione a livello nazionale considerando tutte le sette Geographical Subareas (GSA) adottate come aree di gestione dalla FAO GFCM in cui rientrano le acque italiane: GSA 9, 10, 11, 16, 17, 18 e 19. Vengono fornite anche stime ripartite per pesci pelagici, pesci demersali e crostacei. Parte degli stock ittici presi in considerazione è condiviso da più paesi, sia dell’Unione Europea, sia di paesi terzi. Il pool di stock per i quali sono fornite valutazioni di stock assessment varia di anno in anno. L'indicatore viene associato all’analisi degli sbarcati UE annui per gli stock considerati fornendo, quindi, elementi utili all’interpretazione delle informazioni rese così disponibili e dei gap di conoscenza presenti a livello nazionale.
Mostrare la tendenza complessiva del tasso di sfruttamento degli stock ittici oggetto di pesca commerciale rispetto agli obiettivi di sostenibilità.
Sia a livello internazionale sia di UE sono presenti obiettivi specifici di sostenibilità della pesca. Il progresso verso il raggiungimento di tali obiettivi può essere tracciato utilizzando l’indicatore in oggetto come proxy per rappresentare la sostenibilità del prelievo sul complesso delle risorse sfruttate. Si riportano di seguito i riferimenti normativi e obiettivi principali a livello internazionale: Direttiva 2008/56/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 giugno 2008, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria nel campo della politica per l’ambiente marino (direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino) (Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea L 164, 25.06.2008). Secondo tale Direttiva e gli associati standard metodologici (COMMISSION DECISION (EU) 2017/848 of 17 May 2017 laying down criteria and methodological standards on good environmental status of marine waters and specifications and standardised methods for monitoring and assessment, and repealing Decision 2010/477/EU (Text with EEA relevance)) nell’ambito del Descrittore 3 (estrazione selettiva di specie) si utilizzano i seguenti criteri di sostenibilità: - Criterio D3C1 — Primario: Il tasso di mortalità da pesca delle popolazioni sfruttate commercialmente è pari o inferiore al livello che può produrre il Massimo Rendimento Sostenibile (MSY) (…); - Criterio D3C2 — Primario: la biomassa dei riproduttori delle popolazioni sfruttate commercialmente è un livello superiore a quello capace di produrre il Massimo Rendimento Sostenibile (MSY)(…). Regolamento (UE) 1380/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, relativo alla politica comune della pesca (PCP) (Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 354, 28.12.2013. UE, 2014). Secondo l’Art .2 (Obiettivi), comma 2, “La PCP applica alla gestione della pesca l'approccio precauzionale ed è volta a garantire che lo sfruttamento delle risorse biologiche marine vive ricostituisca e mantenga le popolazioni delle specie pescate al di sopra di livelli in grado di produrre il rendimento massimo sostenibile. Per conseguire l'obiettivo consistente nel ricostituire gradualmente e mantenere le popolazioni degli stock ittici al di sopra di livelli di biomassa in grado di produrre il rendimento massimo sostenibile, il tasso di sfruttamento del rendimento massimo sostenibile deve essere ottenuto entro il 2015, ove possibile, e progressivamente al più tardi entro il 2020 per tutti gli stock”. Target 6 di Aichi relativo alla biodiversità (https://www.cbd.int/article/Assessing-Progress-towards-Aichi-Biodiversity-Target-6-on-Sustainable-Marine-Fisheries): entro il 2020, tutti gli stock ittici di pesci, invertebrati e piante acquatiche sono gestiti e sfruttati in modo sostenibile, legalmente, e applicando un approccio ecosistemico, cosicché non vi sia sovrasfruttamento, e siano messi in atto piani di recupero e misure per le specie sovrasfruttate, le attività di pesca non abbiano impatti significativamente avversi sulle specie a rischio e sugli ecosistemi vulnerabili, e gli impatti della pesca sugli stock, specie ed ecosistemi ricadano entro limiti biologicamente sicuri. Target 14.4 degli UN Sustainable Development Goals richiede, entro il 2020, di regolare in modo efficace il prelievo ed eliminare il sovrasfruttamento, la pesca illegale, non riportata e non regolamentata, e le pratiche di pesca distruttive, implementando una gestione basata su approcci scientifici, al fine del recupero degli stock ittici nel minor tempo possibile, quanto meno a livelli che permettano il raggiungimento del Massimo Rendimento Sostenibile come determinato dalle caratteristiche biologiche degli stock stessi (http://www.fao.org/sustainable-development-goals/indicators/14.4.1/en/). A questo target è associato l’indicatore “Proporzione di stock all’interno di limiti biologicamente sostenibili” che misura la sostenibilità delle catture globali della pesca in funzione della loro abbondanza. In questo ambito uno stock la cui abbondanza sia superiore o al livello in grado di produrre il Massimo Rendimento Sostenibile viene classificato come biologicamente sostenibile. (http://www.fao.org/sustainable-development-goals/indicators/14.4.1/en/).
Descrizione 2
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – 2017 Mediterranean Stock Assessments - Part I (STECF-17-15). Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2017, ISBN 978-92-79-67487-7, doi:10.2760/897559, JRC109350
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) - 2017 Mediterranean Stock Assessments - Part 2 (STECF-17-15); Publications Office of the European Union, Luxembourg, ISBN 978-92-79-67494-5, doi:10.2760/90316, JRC111820
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – 56th Plenary Meeting Report (PLEN-17-03); Publications Office of the European Union, Luxembourg; ISBN 978-92-79-77297-9, doi:10.2760/605712, JRC109344
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – 57th Plenary Meeting Report (PLEN-18-01), Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2018, ISBN 978-92-79-85804-8, doi:10.2760/088784, JRC111800
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – 2018 Mediterranean Stock Assessments - Part 1 (STECF-18-12). Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2018, ISBN 978-92-79-79395-0, doi:10.2760/838965, JRC114779
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – 2018 Mediterranean Stock Assessments - Part 2 (STECF-18-16). Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2018, ISBN 978-92-79-79399-8, doi:10.2760/598716, JRC114787
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – Stock Assessments: demersal stocks in the western Mediterranean Sea (STECF-19-10). Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2019, ISBN 978-92-76-11288-4, doi:10.2760/5399, JRC119055
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – 2019 Stock Assessments part 2: European fisheries for demersal species in the Adriatic Sea (STECF-19- 16). Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2019, ISBN 978-92-76-14558-5, doi:10.2760/95875, JRC119057 Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – Stock Assessments: demersal stocks in the western Mediterranean Sea (STECF-20-09). EUR 28359 EN, Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2020, ISBN 978-92-76-27165-9, doi:10.2760/286667, JRC122993 Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – Stock Assessments in the Mediterranean Sea - Adriatic, Ionian and Aegean Seas (STECF-20-15). EUR 28359 EN, Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2020, ISBN 978-92-76-27168-0, doi:10.2760/877405, JRC122994 FAO. 2020. The State of Mediterranean and Black Sea Fisheries 2020. General Fisheries Commission for the Mediterranean. Rome. https://doi.org/10.4060/cb2429en Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – Stock assessments in the Mediterranean Sea 2021 – Adriatic and Ionian Seas (STECF-21-15). EUR 28359 EN, Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2021, ISBN 978-92-76-46195-1, doi:10.2760/59806, JRC127766. Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – Stock Assessments: demersal stocks in the western Mediterranean Sea (STECF-21-11). Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2021, EUR 28359 EN, ISBN 978-92-76-46116-6, doi:10.2760/046729, JRC127744 Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – Methods for supporting stock assessment in the Mediterranean (STECF-21-02). Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2021, EUR 28359 EN, ISBN 978-92-76-40594-8, doi:10.2760/457201, JRC126125. Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) Quality checking of MED & BS data and reference points (STECF-22-03). Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2023, doi:10.2760/465703, JRC130288.
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – Stock Assessments: demersal stocks in Adriatic, Ionian and Aegean Seas and straits of Sicily (STECF-22-16). Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2023, doi:10.2760/25344, JRC132157.
Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF) – Stock Assessments: demersal stocks in Adriatic, Ionian and Aegean Seas and straits of Sicily (STECF-22-16). Publications Office of the European Union, Luxembourg, 2023, doi:10.2760/25344, JRC132157.
L'indicatore è influenzato dal numero e dalla tipologia di stock valutati. L’insieme delle valutazioni disponibili permette di rappresentare mediamente stock associati a meno del 50% dello sbarcato nazionale.
Al fine di rendere l'indicatore maggiormente comparabile in termini temporali e spaziali, occorre consolidare il percorso di implementazione della valutazione di stock ittici mediante stock assessment su un set stabile di stock ittici, come peraltro previsto in ambito GFCM da parte del Data Collection Reference Framework (DCRF). In tal senso necessario che lo sforzo analitico prenda in considerazione stock ittici in misura tale da poter tracciare la pressione e lo stato di una percentuale maggiore degli sbarcati nazionali. Sempre a livello Mediterraneo si ritiene opportuno stabilire un approccio coordinato rispetto alla selezione dei reference points e degli approcci metodologici per la loro stima. nonché per definire l'incertezza associata alla stima dei reference points.
Qualificazione dati
Dati di stock assessment validati a livello internazionale dallo STECF e dalla GFCM (report annuali): https://stecf.jrc.ec.europa.eu/reports http://www.fao.org/gfcm/activities/fisheries/stock-assessment/en/ Dati di sbarcato delle specie ittiche dallo STECF e da EUROSTAT tramite la piattaforma EUMOFA (report annuali): https://stecf.jrc.ec.europa.eu/dd/fleet https://www.eumofa.eu/
Nazionale
2007-2021
Qualificazione indicatore
Per ciascun anno si considera lo stato degli stock valutati e accettati in forma definitiva dallo STECF e/o dal GFCM. Al fine della valutazione dello stato degli stock vengono presi in considerazione il rapporto tra i livelli di mortalità da pesca (Fcurr) e il relativo valore di riferimento FMSY corrispondente al Massimo Rendimento Sostenibile. Per quest'ultimo, viene generalmente considerato come proxy il valore F0.1 ottenuto mediante analisi del tipo Yield per Recruits. Gli stock per i quali si osserva un valore di Fcurr> F0.1 sono considerati in stato di sovrasfruttamento, ovvero soggetti a una pressione di pesca superiore a quella che permette di conseguire il Massimo Rendimento Sostenibile. Questa scelta metodologica è in linea con quanto applicato su scala mediterranea dal GFCM nell’ambito della valutazione dello stato delle risorse presentata a livello biennale nel report “The State of Mediterranean and Black Sea Fisheries 2020” (GFCM, 2020) e permette quindi delle comparazioni dirette tra le stime nazionali e quelle regionali. Nel caso degli stock dei piccoli pelagici (sardine e acciughe), ove non siano disponibili stime dirette di F, si considera l'exploitation rate (E = F/Z). Il limite di riferimento (EMSY) per definire se uno stock sia sovrasfruttato viene posto a 0,4, come suggerito da Patterson (1992), salvo utilizzo di altri limiti in fase di valutazione dello stock e debitamente giustificati nella documentazione tecnica di riferimento. Nel caso in cui E>EMSY gli stock vengono quindi classificati come in stato di sovrasfruttamento. Per alcuni stock la valutazione dello stato di sfruttamento è realizzata considerando più GSA (Geographical Sub-areas della FAO) congiuntamente (talvolta includendo GSA di paesi terzi o GSA presenti in più sottoregioni nazionali). L'analisi non considera gli stock di grandi pelagici (tonno rosso e pesce spada) che vengono valutati a livello internazionale dall'ICCAT su ampie scale geografiche (Atlantico-Mediterraneo e Mediterraneo, rispettivamente).
Nel 2021 l'insieme degli stock ittici considerati (31) presenta un tasso medio di sfruttamento pari a 1,43 che indica uno sfruttamento medio non sostenibile (superiore al valore di riferimento pari a 1). Nello stesso anno si riscontra la più alta percentuale di sbarcati nazionali che dispone di valutazioni mediante stock assessment (64,2%). Tale risultato, pur incoraggiante in un contesto di netta multi-specificità delle catture nazionali e mediterranee, indica l'opportunità di continuare ad incrementare il numero di stock valutati mediante stock assessment, partendo in particolare da quelli che hanno maggiore rilevanza ponderale negli sbarcati nazionali.
Nel periodo 2007-2021, il tasso medio di sfruttamento presenta sempre valori non sostenibili, con un picco negli anni 2012 e 2013 (valori superiori a 3), cui segue un relativo declino con un valore minimo nel 2021 (valore medio di 1,43), probabilmente associato alle restrizioni legate alla pandemia COVID-19, ma anche all’adozione di maggiori restrizioni alla pesca; sarà tuttavia necessario verificare l’andamento nel futuro.
Dati
Figura 2: Valore medio F/Fmsy complessivo per gruppi di specie
Elaborazione ISPRA su dati di stock assessment validati a livello internazionale dallo STECF e dalla GFCM
*Nel caso degli stock dei piccoli pelagici (sardine e acciughe) si considera l'exploitation rate (E = F/Z). Il limite di riferimento (EMSY) per definire se uno stock sia sovrasfruttato viene posto a 0,4, come suggerito da Patterson (1992). Nel caso in cui E>EMSY gli stock
Figura 3: Valore medio annuale del rapporto Fcurr/FMSY (anni 2015-2021) espresso per gruppo funzionale in relazione allo sbarcato per GSA (anno 2018)
Elaborazione ISPRA su dati di stock assessment validati a livello internazionale dallo STECF e dalla GFCM
*Nel caso degli stock dei piccoli pelagici (sardine e acciughe) si considera l'exploitation rate (E = F/Z). Il limite di riferimento (EMSY) per definire se uno stock sia sovrasfruttato viene posto a 0,4, come suggerito da Patterson (1992). Nel caso in cui E>EMSY gli stock vengono quindi classificati come in stato di sovrasfruttamento.
Figura 4: Rappresentazione dello sbarcato dalla flotta da pesca UE per le principali specie ittiche e rappresentazione del rapporto F/Fmsy (anno di riferimento 2018)
Elaborazione ISPRA su dati di stock assessment validati a livello internazionale dallo STECF e dalla GFCM
PIL: Sardina pilchardus, ANE: Engraulis encrasicolus, MUT: Mullus barbatus, DPS: Parapenaeus longirostris, SOL: Solea solea, HKE: Merluccius merluccius, MTS: Squilla mantis, ARS: Aristaeomorpha foliacea, NEP: Nephrops norvegicus, ARA: Aristeus antennatus.
Nel periodo 2007-2021 si osserva che la larga maggioranza degli stock esaminati si trova in uno stato di sovrasfruttamento da pesca. Considerando i quantitativi annui di sbarcato corrispondente agli stock ittici valutati, si osserva che non c’è correlazione tra i due valori: questo è dovuto a un generale stato di sovrasfruttamento delle risorse indipendentemente dalla percentuale di sbarcato. Nelle figure è riportato (come valore puntuale, medio, di GSA o per valutazioni condivise di stock assessment) il valore del rapporto tra tasso di sfruttamento attuale e valore di riferimento (Fcurr/FMSY) o suoi proxy: tutti i valori superiori a 1 indicano uno stato di sfruttamento non sostenibile, ovvero non in grado di assicurare il raggiungimento del Massimo Rendimento Sostenibile. Il gruppo degli stock di specie demersali evidenzia un trend di diminuzione del valore medio Fcurr/FMSY rispetto a crostacei e piccoli pelagici (Figura 2) con valori medi, negli anni più recenti, simili tra i 3 gruppi (valore del rapporto Fcurr/FMSY tra 1 e 3). Il rapporto Fcurr/FMSY è stato valutato in relazione al quantitativo di sbarcato UE delle specie ittiche nelle GSA italiane. In Figura 3 sono riportati i confronti tra il rapporto Fcurr/FMSY medio espresso per gruppo funzionale e GSA di valutazione (periodo 2015-2021) e gli sbarcati nelle corrispondenti GSA (GSA 9, 10, 11, 16, 17, 18 e 19 - dato 2018). Dal grafico si evince come “crostacei” e “pesci demersali” presentino generalmente quantitativi di sbarcato minori rispetto ai “pesci pelagici”. Tutti i gruppi mostrano un ampio range di rapporto di Fcurr/FMSY sebbene “crostacei” e “pesci demersali” mostrino valori tendenzialmente più elevati. Dalla Figura 4 si evidenzia come il generale stato di sovrasfruttamento dei principali stock sia indipendente dal quantitativo di sbarcato.