Descrizione 1
Giovanni Braca, Stefano Mariani, Robertino Tropeano
L'indicatore internal flow fornisce la stima annua (espressa in mm) della quantità di risorsa idrica rinnovabile che naturalmente si produce in un determinato territorio per effetto delle precipitazioni che cadono nello stesso territorio. L'indicatore è calcolato per ogni anno dal 1951 al 2023. Il valore medio dell’indicatore ragguagliato al territorio nazionale dell’ultimo trentennio climatologico 1991–2020 è di 441,9 mm, corrispondenti a un volume di 133,5 miliardi di metri cubi, mentre la media di lungo periodo 1951-2023 (cosiddetta Long-Term Annual Average - LTAA) è di 455,7 mm, corrispondenti a 137,7 miliardi di metri cubi.
Nel 2023 il valore dell’indicatore è di 372,2 mm, corrispondenti a 112,4 miliardi di metri cubi. Il 2023 vede pertanto confermarsi il trend negativo sulla disponibilità annua di risorsa idrica, ormai registrato da diversi anni in Italia. Tuttavia, il 2023 può considerarsi un anno in ripresa rispetto al 2022, quando si è raggiunto il minimo storico della disponibilità di risorsa idrica rinnovabile, dal 1951 a oggi, con un valore di 67,0 miliardi di metri cubi. Il valore del 2023 rappresenta una riduzione della disponibilità di risorsa del 18,4% rispetto alla media di lungo periodo 1951–2023 e del 15,8% rispetto all’ultimo trentennio climatologico.
L’indicatore costituisce, secondo la definizione di OCSE/Eurostat, il volume totale annuo del deflusso superficiale e sotterraneo generato, in condizioni naturali in un determinato territorio, esclusivamente dalla precipitazione. Esso può essere espresso anche come differenza tra afflusso meteorico annuo ed evapotraspirazione reale annua. Le variabili idrologiche, sulla base delle quali è calcolato l’indicatore, per la loro natura possono essere influenzate dal cambiamento climatico per cui lo stesso indicatore può essere soggetto a sua volta alla variazione del clima.
L'indicatore è richiesto da OCSE/Eurostat nel Joint Questionnaire on Inland Waters per la definizione di statistiche sulle risorse idriche. Esso inoltre contribuisce al calcolo dell'indicatore 6.4.2 dei Sustainable Development Goals (SDGS) denominato "Level of water stress: freshwater withdrawal as a proportion of available freshwater resources" (https://www.sdg6monitoring.org/indicator-642/) e dell’indicatore Water Exploitation Index plus (WEI+; si veda l’omonimo indicatore presente nel Tema ambientale "Risorse idriche e Bilancio" della Banca dati indicatori ambientali) adottato dalla Commissione Europea nell’ambito della Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE per valutare la significatività della pressione esercitata dai prelievi di risorsa idrica sui corpi idrici.
Fornire una valutazione della quantità di risorsa idrica rinnovabile che, naturalmente, si produce in un determinato territorio annualmente e che è disponibile per il fabbisogno degli ecosistemi e per i diversi usi (civile, agricolo, industriale, ecc.).
- D.Lgs. n. 152/2006, recante "Norme in materia ambientale" (G.U. Serie Generale n. 88 del 14-04-2006 - Suppl. Ordinario n. 96).
- D.L. n. 39/2023, recante “Disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche” (G.U. Serie Generale n. 88 del 14-04-2023), convertito con modificazioni dalla L. n. 68/2023 (G.U. Serie Generale n. 136 del 13-06-2023), in cui l’istituzione degli Osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici presso le Autorità di bacino distrettuali è stata disposta da una norma primaria.
Descrizione 2
- FAO, ISPRA & Istat, 2023: A disaggregation of indicator 6.4.2 “Level of water stress: freshwater withdrawal as a proportion of available freshwater resources” at river basin district level in Italy. SDG 6.4 Monitoring Sustainable Use of Water Resources Papers. Rome, FAO. https://doi.org/10.4060/cc5037en.
- ISPRA – Braca, G., Mariani, S., Lastoria, B., Piva, F., Archi, F., Botto, A., Casaioli, M., Forte, T., Marchetti, G., Peruzzi, C., Tropeano, R., Vendetti, C., e Bussettini, M., 2023: Bilancio idrologico nazionale: focus su siccità e disponibilità naturale della risorsa idrica rinnovabile. Aggiornamento al 2022. Rapporti n. 388/2023, Roma. Disponibile online all’indirizzo: https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/bilancio-idrologico-nazionale-focus-su-siccita-e-disponibilita-naturale-della-risorsa-idrica-rinnovabile-aggiornamento-al-2022.
- ISPRA – Braca, G., Bussettini, M., Lastoria, B., Mariani, S., e Piva, F., 2021: Il Bilancio Idrologico Gis BAsed a scala Nazionale su Griglia regolare – BIGBANG: metodologia e stime. Rapporto sulla disponibilità naturale della risorsa idrica. Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Rapporti n. 339/21, Roma. Disponibile online all’indirizzo: https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/il-bilancio-idrologico-gis-based-a-scala-nazionale-su-griglia-regolare-bigbang.
- OECD/Eurostat, 2021, Data Collection Manual for the OECD/Eurostat Joint Questionnaire on Inland Waters and Eurostat Regional Water Questionnaire Concepts, definitions, current practices, evaluations and recommendations, Version 4.1.
- SNPA, 2023: Il clima in Italia nel 2022. Report SNPA n. 36/2023. Disponibile online all’indirizzo: https://www.snpambiente.it/2023/07/20/il-clima-in-italia-nel-2022/.
- SNPA, 2021: Rapporto sugli indicatori di impatto dei cambiamenti climatici – Edizione 2021. Report SNPA n. 21/2021. Disponibile online all’indirizzo: https://www.snpambiente.it/2021/06/30/rapporto-sugli-indicatori-di-impatto-dei-cambiamenti-climatici-edizione-2021/.
L’indicatore è costruito alla scala mensile sulla base delle stime effettuate con il modello nazionale di bilancio idrologico BIGBANG, versione 8.0, dell’ISPRA, sulla scorta di dati ufficiali prodotti a livello nazionale e locale, e successivamente aggregato alla scala annuale. Ciò comporta la perdita dell’informazione della distribuzione intra-annuale della risorsa idrica. Inoltre, le stime precedentemente pubblicate, riferite a versioni precedenti del modello BIGBANG, possono presentare leggeri scostamenti rispetto alle stime dell'ultima versione disponibile in quanto potrebbero essere migliorati alcuni dati o schematizzazioni alla base del modello. Confronti corretti tra i valori dell'indicatore devono essere pertanto fatti utilizzando la medesima versione del modello BIGBANG.
L'indicatore potrebbe essere migliorato adottando nel modello di bilancio BIGBANG per la valutazione dell'evapotraspirazione potenziale uno schema più robusto, ma che tuttavia richiede molti più dati di base, attualmente non disponibili per tutto il territorio italiano e per l’intero periodo 1951–2023.
Qualificazione dati
I dati di precipitazione e temperatura utilizzati sono principalmente quelli raccolti e pubblicati dalle strutture regionali e provinciali a cui, in base all'art. 92 del D.Lgs. n. 112 del 31 marzo 1998, sono state trasferite le funzioni e i compiti degli uffici periferici del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale (SIMN, ora confluito in ISPRA) del Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali. I dati di precipitazione sono raccolti direttamente dalle strutture regionali e delle province autonome, mentre per la temperatura sono utilizzate le mappe prodotte nell’ambito del sistema SCIA dell’ISPRA (https://scia.isprambiente.it). I dati di precipitazione e temperatura aggregati alla scala mensile sulla griglia regolare del BIGBANG di risoluzione 1 km, che ricopre l'intero territorio nazionale, sono disponibili sul portale Groupware dell'ISPRA (https://groupware.sinanet.isprambiente.it/bigbang-data/library/bigbang_80). I dati relativi alle caratteristiche idrauliche dei suoli sono accessibili (previa registrazione) al portale del JRC/ESDAC (http://esdac.jrc.ec.europa.eu/content/lucas-2009-topsoil-data). Per i dati di permeabilità dei complessi idrogeologici, rispetto agli anni precedenti, è stata utilizzata una nuova carta della permeabilità prodotta dall’ISPRA, attualmente non ancora accessibile per il download.
Nazionale
1951–2023
Qualificazione indicatore
La stima dell’indicatore dal 1951 al 2023 è effettuata mediante il modello di bilancio idrologico nazionale a scala mensile sviluppato dall’ISPRA, denominato BIGBANG-Bilancio Idrologico Gis BAsed a scala Nazionale su Griglia regolare, versione 8.0, che valuta l’indicatore come differenza tra gli afflussi liquidi, derivati dall’interpolazione spaziale di dati puntuali registrati dalle reti in situ, e l’evapotraspirazione reale, ottenuta dal bilancio idrologico del suolo con il metodo di Thornthwaite e Mather. L’indicatore è calcolato a partire dalla valutazione mensile su una griglia regolare di risoluzione 1 km che ricopre l'intero territorio nazionale e aggregato alla scala annuale.
Nel 2023 il valore annuo dell'internal flow, ovvero della risorsa idrica totale rinnovabile, è stimato in 372,2 mm, corrispondenti a 112,4 miliardi di metri cubi. Nel corso del 2023 si è manifestata una ripresa a scala nazionale della disponibilità annua di risorsa idrica rispetto al 2022, anno in cui la disponibilità di risorsa idrica ha raggiunto il minimo storico, dal 1951 a oggi, con un valore di 67,0 miliardi metri cubi.
Nel 2023 si è, comunque, osservata una riduzione della disponibilità di risorsa idrica del 18,4% rispetto alla media di lungo periodo 1951–2023, stimata in 137,7 miliardi di metri cubi, e del 15,8% rispetto alla media dell’ultimo trentennio climatologico 1991–2020, stimata in 133,5 miliardi di metri cubi. Questa riduzione è l'effetto combinato di un deficit di precipitazioni, specialmente nei mesi di febbraio, marzo, settembre e dicembre, e di alte temperature (a livello nazionale, il 2023 è stato il secondo anno più caldo dal 1961, con un'anomalia positiva di temperatura media di +1.14°C rispetto alla media 1991–2020).
Nel 2023 si conferma il trend negativo sulla disponibilità di risorsa idrica che da diversi anni si registra a livello nazionale. Il trend decrescente presente nella serie storica risulta statisticamente significativo sulla base del test di Mann-Kendall con un livello di significatività del 5%. L’indicatore tiene conto dell'effetto della variabilità nel tempo dell'impermeabilizzazione dei suoli. Il trend rilevato è però legato essenzialmente alle variabili precipitazione e temperatura. In particolare, è riconducibile all’andamento crescente della temperatura media, dovuto ai cambiamenti climatici, che producendo un incremento dell’aliquota delle precipitazioni che evapotraspira ne riduce a sua volta l’aliquota che rimane in circolazione sul suolo e nel sottosuolo.
Su questo versante, gli scenari futuri non sembrano essere promettenti delineando per l’Italia una complessiva riduzione del volume delle precipitazioni annue e l’aumento delle temperature, che dovrebbe quindi riflettersi in una complessiva riduzione del volume dell’internal flow.
Nella Figura 1 è riportata la serie storica dell'indicatore internal flow dal 1951 al 2023, che varia tra un minimo di 221,7 mm (67,0 miliardi di metri cubi) del 2022 a un massimo di 762,2 mm (230,2 miliardi di metri cubi) del 1960. La media annua di lungo periodo è valutata in 455,7 mm (137,7 miliardi di metri cubi), mentre la media annua sull’ultimo trentennio climatologico 1991–2020 è valutata in 441,9 mm (133,5 miliardi di metri cubi).
Nel 2023, la risorsa idrica rinnovabile, stimata in 372,2 mm, è risultata circa il 40% della precipitazione totale annua, valutata in 923,8 mm (279,1 miliardi di metri cubi; si veda l’indicatore "Precipitazioni" presente nel Tema ambientale "Risorse idriche e Bilancio" della Banca dati indicatori ambientali), a fronte di una quota annuale di evapotraspirazione che ha raggiunto circa il 59% (nuovamente al di sopra della media annua di lungo periodo di circa il 52%).
A rendere meno severa nel 2023 la diminuzione della disponibilità di risorsa idrica, rispetto al 2022, ha contribuito l’elevato volume di precipitazioni registrato nel mese di maggio, stimato in circa 49 miliardi di metri cubi, che è stato, a livello nazionale, più del doppio di quello che mediamente caratterizza lo stesso mese, stimato in circa 23 miliardi di metri cubi sul lungo periodo 1951–2023.
La siccità e i conseguenti problemi di severità idrica hanno, purtroppo, continuato a interessare e caratterizzare l’Italia nel corso del 2023, sebbene in maniera differenziata rispetto alla situazione di criticità riscontrata nel 2022 (si veda l’indicatore "Siccità idrologica" presente nel Tema ambientale "Risorse idriche e Bilancio" della Banca dati indicatori ambientali). Nei primi mesi dell’anno, condizioni di siccità estrema e severa hanno riguardato maggiormente i territori del Nord e Centro Italia, già colpiti dalla grave siccità del 2022. Tali condizioni si sono poi attenuate nel corso dell’anno. Gli ultimi tre mesi dell’anno, che generalmente risultano essere i più piovosi in Italia, hanno fatto invece registrare un consistente deficit di precipitazione, che ha interessato in particolare la Sicilia e parte della Calabria ionica. Ciò ha determinato una situazione di siccità estrema sui territori del Sud Italia con effetti in termini di severità idrica ancora in atto nel corso del 2024.
Le conseguenti problematiche di gestione della risorsa idrica sono state oggetto di continuo monitoraggio e analisi da parte degli Osservatori distrettuali permanenti per gli utilizzi idrici, istituiti dal 2016 a livello di distretto idrografico e attualmente organo di ciascuna Autorità di Bacino Distrettuale. Gli Osservatori dei distretti idrografici del Nord e Centro Italia hanno iniziato a registrare, dalla fine di maggio 2023, un miglioramento della situazione in termini di severità idrica (https://www.isprambiente.gov.it/pre_meteo/idro/SeverIdrica.html/), mentre gli Osservatori di Sicilia e Sardegna si sono trovati ad affrontare verso la fine dell’anno condizioni idro-climatiche via via sempre peggiori, con la necessità di adottare opportune misure e azioni di governance in ragione del livello di severità idrica riscontrata. A fine 2023, Sicilia e Sardegna hanno raggiunto entrambe una severità idrica media. Il perdurare del deficit di precipitazione anche nel corso del 2024 ha portato l’Osservatorio distrettuale permanente per gli utilizzi idrici della Sicilia a dichiarare uno livello alto di severità idrica sia per gli usi idropotabili sia per gli usi irrigui. In relazione alla situazione di grave deficit idrico in atto nel territorio della regione Sicilia, il Consiglio dei Ministri ha dichiarato il 6 maggio 2024 lo stato di emergenza.