EVENTI ALLUVIONALI

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Domenico Berti, Mauro Lucarini

    Abstract
    Immagine
    Abstract

    Il 2022 è stato contraddistinto a scala nazionale da un’anomalia termica positiva associabile alla persistenza di campi anticiclonici di larga scala, quasi sempre a matrice africana, legati a condizioni di blocco atmosferico, che hanno favorito il persistere di valori termici superiori alla norma e di piovosità particolarmente scarsa. Con un’anomalia di precipitazione cumulata media in Italia pari al -22% rispetto alla media 1991-2021, il 2022 si colloca al primo posto tra gli anni meno piovosi dell’intera serie dal 1961. La situazione è stata particolarmente critica al Nord, dove la persistenza di condizioni di blocco atmosferico si è solo attenuata nei mesi di agosto e dicembre, fatto ben documentato dall’assenza di fenomeni alluvionali sia a piccola, sia a grande scala, se si escludono tali mesi (eventi che hanno riguardato le Province Autonome di Trento e Bolzano). Nelle altre regioni, nella seconda metà dell’anno, le precipitazioni hanno ridotto la morsa della siccità e nelle regioni meridionali anche la primavera è risultata meno secca, portando a indici di precipitazione annua meno estremi. Proprio nelle aree del centro-sud Italia, spiccano, per valore dei danni economici e perdita di vite umane, i due eventi alluvionali che hanno interessato le province di Pesaro-Urbino ed Ancona il 15 settembre, nonché l’Isola di Ischia il 26 novembre. Da notare infine che la maggioranza degli eventi censiti ha mostrato caratteri marcatamente impulsivi, con precipitazioni assai concentrate nel tempo e, in molti casi, piuttosto isolate nello spazio.Immagine rimossa.

    Descrizione

    L'indicatore fornisce informazioni sugli eventi alluvionali originati da fenomeni meteorici rilevanti occorsi sull’intero territorio nazionale e ne definisce i più importanti effetti economici. I dati, tratti da rapporti tecnici ISPRA e/o report tecnici tematici delle ARPA e dei Centri Funzionali di Protezione civile regionali, nonché da decreti e delibere in ambito sia nazionale che locale, riguardano il numero di vittime e l'entità delle risorse necessarie al ripristino dei danni e/o alla mitigazione del rischio (anni 1951 - 2022). Per il periodo che va dal 2002 ad oggi, sono fornite informazioni anche sui caratteri pluviometrici degli eventi (durata delle precipitazioni, massima precipitazione nelle 24h, cumulata totale evento), sul tipo dei fenomeni di dissesto, sui principali effetti al suolo e, infine, sui provvedimenti d'urgenza adottati per fronteggiare l'evento o per mitigarne gli effetti.

    Scopo

    Fornire, nell'ambito dei dissesti idrogeologici a scala nazionale, un archivio aggiornato degli eventi alluvionali determinati da fenomeni meteorici intensi, evidenziando il loro impatto sul territorio in termini di danni economici e alle persone, anche al fine di una valutazione delle eventuali modificazioni climatiche in corso.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È in grado di descrivere il trend senza necessariamente fornire una valutazione dello stesso
    È semplice, facile da interpretare
    È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Solidità
    Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    La normativa è finalizzata alla mitigazione dell'impatto delle alluvioni sul territorio. I principali riferimenti normativi nazionali in materia di "alluvioni" sono la L. 183/89 e il D.L. 180/98 (convertito in L. 267/98) e s.m.i. A livello europeo, i riferimenti fondamentali sono la Direttiva 2000/60 per la protezione delle acque superficiali, di transizione, costiere e sotterranee per una migliore mitigazione degli effetti delle inondazioni e della siccità e, successivamente, la Direttiva 2007/60/CE per la valutazione e la gestione dei rischi di alluvioni. Al verificarsi di un evento, inoltre, viene dichiarato lo stato d'emergenza con DPCM cui seguono eventuali ordinanze per lo stanziamento dei fondi, sia per la prima urgenza che per interventi di risanamento definitivo dei danni.

    DPSIR
    Pressione
    Impatto
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Riferimenti bibliografici

    AA.VV. (1969) - L'evento alluvionale del novembre 1966. Ministero dei lavori pubblici, Ministero dell'agricoltura e delle foreste, Commissione interministeriale per lo studio della sistemazione idraulica e della difesa del suolo. Art. 14 della legge 27-7-1967 n. 632. Roma, Istituto poligrafico dello Stato, 193 pp. 

    Benedini M., Gisotti G. (2000) - Il dissesto idrogeologico. Previsione, prevenzione e mitigazione del rischio, Scienze e Tecnica. Carocci ed., Roma. 

    Cardinali M., Cipolla F., Guzzetti F., Lolli O., Pagliacci S., Reichenbach P., Sebastiani C. & Tonelli G. (1998) - Catalogo delle informazioni sulle località italiane colpite da frane e da inondazioni.

    Progetto AVI, CNR-GNDCI Pubblicazione n. 1799. 2 Volumi. Crescenti U. (2003) – Il dissesto idrogeologico in Italia. Scienza e Tecnica, SIPS, anno LXVI – n. 393, maggio 2003, pp. 1-9. 

    CSFM (1984) – L’alluvione del fiume Taro nel novembre 1982. In Convegno sul dissesto territoriale del novembre 1982 nelle Valli del Taro e del Ceno, Atti del Convegno. 

    Centro Studi per la Flora Mediterranea, Borgo Val di Taro (PR). FlaNET (1999) – ASEVA. Archivio Storico degli Eventi di carattere Ambientale. A cura della Fondazione Lombardia per l'Ambiente, Milano.

    Guha-Sapir D., Below R., Hoyois Ph. (2009) - EM-DAT: The CRED/OFDA International Disaster Database – www.emdat.be – Université Catholique de Louvain – Brussels – Belgium. 

    Guzzetti F. & Tonelli G. (2004) Information system on hydrological and geomorphological catastrophes in Italy (SICI): a tool for managing landslide and flood hazards. Natural Hazards and Earth System Sciences, Vol. 4:2, 213-232. 

    Il Giornale della Protezione Civile (Quotidiano on-line, articoli vari).

    ISPRA (2022) – Il clima in Italia nel 2022. Report SNPA, 36/2023. 

    Leggi, Decreti, Ordinanze dello Stato e delle Regioni. 

    POLARIS Project (2023) – Rapporto Periodico sul Rischio posto alla Popolazione Italiana da Frane e Inondazioni, pubblicato dall’IRPI (CNR). 

    Rapporti Tecnici vari pubblicati a cura degli Enti Pubblici (Regioni, Comuni, ARPA) 

    Siti internet di testate giornalistiche sia nazionali, sia locali.

    Limitazioni

    La significatività dell'indicatore è limitata all'impatto socio-economico dell'evento alluvionale, mentre non vengono analizzate in questa sede le cause che lo determinano (se non il fenomeno meteorico). Tale parametro potrebbe essere qualitativamente incrementato disponendo di informazioni, ad esempio sull'influenza esercitata dall'azione antropica in termini di fattori predisponenti e/o scatenanti del dissesto e dell’eventuale amplificazione dei danni. Con la finalità di ridurre tale tipo di limitazione è stata inserita nella Tabella 3 una colonna con la descrizione degli effetti al suolo relativi all'evento alluvionale, che però necessita di un’estesa serie storica per poter fornire dati confrontabili e valutabili. La gravità e l’estensione spaziale degli effetti rappresentano, insieme alla presenza/assenza dei vari provvedimenti normativi emergenziali e post-emergenziali, i criteri più importanti per la selezione degli eventi oggetto di studio e catalogazione. La necessità di mettere a punto tale cernita, effettuata anno per anno, può rappresentare un parziale limite alla completezza del catalogo stesso. Nel caso di regioni che non effettuano abituale attività di reporting, l’accessibilità dei dati risulta a volte difficoltosa.

    Ulteriori azioni

    Le limitazioni esposte si riducono progressivamente con la disponibilità, nel tempo, di dati più dettagliati sulla serie storica, anche in considerazione del crescere del numero di anni di osservazione. La situazione potrebbe ulteriormente migliorare in futuro con l'acquisizione di indicazioni per le cause del fenomeno, ovvero ancora, per l'influenza esercitata dal fattore antropico sui danni in base a un approccio multidisciplinare e in riferimento a quanto definito nella sezione relativa alle limitazioni dell'indicatore. Questa ulteriore azione necessita del coinvolgimento diretto delle strutture locali attualmente fonte dei dati (ARPA, Regioni; Comuni, Province ecc.) o di Enti a vario titolo interessati alla loro raccolta e analisi.

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Annuale
    Fonte dei dati
    Amministrazioni locali
    APAT (Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e per i Servizi Tecnici)
    ASSAM (Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche)
    Benedini M. & Gisotti G. (2000) “Il dissesto idrogeologico”, Carocci Editore
    Bollettini Ufficiali
    BUR (Bollettini Ufficiali Regionali)
    Centri Funzionali di Protezione Civile
    CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche)
    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
    ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica)
    MIPAAF (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali)
    OSMER-FVG (Osservatorio Meteorologico Regionale e Gestione Rischi Naturali del Friuli-Venezia-Giulia)
    Protezione Civile
    Province
    Regioni
    SNPA (Sistema Nazionale per la protezione dell’ambiente)
    Accessibilità dei dati di base

    In base a quanto disponibile on-line, sia in forma di banche dati, sia in forma di report, sono raccolte ed elaborate tutte le informazioni idrometeorologiche, geomorfologiche e idrogeologiche prodotte dalle ARPA e/o dai Centri Funzionali delle regioni, che vengono poi completate dalle varie fonti di cronaca più qualificate. Le varie analisi vengono poi corredate dai riferimenti a delibere, ordinanze e decreti emessi a livello nazionale e regionale per le emergenze o dalle informazioni fornite dalla letteratura scientifica edita.

    Copertura spaziale

    Nazionale

    Copertura temporale

    1951- 2022

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    Dopo aver raccolto e rappresentato nelle varie tabelle i dati relativi ai caratteri generali degli eventi, in una successiva fase, per ogni singolo anno è stata calcolata la somma delle vittime ed effettuata una stima dei danni prodotti dagli eventi a scala nazionale. Al fine di renderli confrontabili per anni differenti e fornire un riferimento rispetto all'economia nazionale, i danni sono stati rapportati al valore del PIL (su base ISTAT) dell'anno in cui gli eventi si sono verificati. Si evidenzia che, per il calcolo danno/PIL, nei casi in cui non è stato possibile reperire informazioni in merito alla stima dei danni, viene riportata la cifra riferita ai fondi stanziati.

    Periodicità di aggiornamento
    Annuale
    Qualità dell'informazione

    I dati utilizzati per la strutturazione dell'indicatore sono documentati e di qualità nota. L'indicatore, semplice e facile da interpretare, risulta comparabile nel tempo e nello spazio. L’indicatore non vuole essere, tuttavia, una raccolta esaustiva di tutti gli eventi alluvionali occorsi annualmente sul territorio nazionale, ma si riferisce esclusivamente a quelli che hanno avuto un elevato impatto in termini di effetti sul territorio e un chiaro corredo di provvedimenti normativi e decreti sia in fase emergenziale, sia in quella di risanamento dei danni.

    Stato
    Non definibile
    Trend
    Non definibile
    Valutazione/descrizione dello stato

    Lo stato dei fenomeni oggetto dell’indicatore risulta dai dati catalogati. Mancano tuttavia parametri oggettivi di riferimento per la sua valutazione, in quanto su di esso hanno influenza diversi fattori che agiscono in concomitanza tra loro e per i quali non sono chiare le interrelazioni e/o il peso specifico. In particolare, non sono univocamente definibili gli effetti singoli di parametri climatici, trasformazioni antropiche del territorio e azioni di mitigazione del rischio. Nel dettaglio, i principali parametri dell’indicatore, quali numero di perdite di vite umane e danni economici riferiti al rapporto danno/PIL mostrano, nel 2022, valori superiori a quelli del 2021.

    Valutazione/descrizione del trend

    La serie di dati rappresentata in Figura 2 mostra, tranne alcune eccezioni, una generale diminuzione dei danni raffrontati al PIL sino all’arco temporale 2001-2007. Tale cambiamento, oltre che a un miglior sviluppo degli interventi di mitigazione del rischio, potrebbe essere attribuibile anche a una naturale variazione periodica dell’intensità e della durata dei fenomeni. Tale tendenza sembrerebbe, invece, non avere una continuità nel periodo 2008-2022, in cui il valore medio relativo al rapporto danno/PIL presenta delle modeste oscillazioni, con anni caratterizzati da esigui picchi positivi, come il 2014, 2015, 2018 e 2022, e presenza di anni con valori in calo in controtendenza come il 2019, 2020 e 2021. Nonostante si noti una diminuzione media delle vittime provocate dalle alluvioni nel tempo (Figura 1), se si escludono gli eventi di Sarno (1998), Messina (2009)  e Ischia-Casamicciola (2022), in cui i decessi sono stati peraltro dovuti all'evolversi di fenomeni gravitativi conseguenti all'intenso evento meteorico, oppure al disastro di Rigopiano (2017), una valutazione del trend complessivo risulta piuttosto difficoltosa.

    Commenti

    Nelle Tabelle 1 e 2 sono rappresentati i dati relativi agli 11 eventi alluvionali verificatisi durante il 2022, che contengono informazioni sui caratteri generali dei fenomeni (periodo dell’evento, località, bacino idrografico interessato, dati pluviometrici) e sugli impatti socio-economici conseguenti (eventuali vittime, provvedimenti legislativi adottati per la mitigazione del rischio e per il ripristino dei danni, tipologia di dissesto). A scala nazionale il 2022 è stato caratterizzato da una marcata anomalia di precipitazione cumulata media in Italia, con valori negativi pari al -22% rispetto alla media 1991-2021, collocandosi al primo posto tra gli anni meno piovosi dell’intera serie dal 1961. La situazione è stata particolarmente critica al Nord, dove la persistenza di condizioni di blocco anticiclonico si è solo attenuata nei mesi di agosto-inizio settembre (eventi verificatisi nelle Province Autonome di Trento e Bolzano e Friuli Venezia Giulia) e dicembre. In molti casi durante l’anno si sono susseguite fasi siccitose (tardo inverno e primavera) e fasi con abbondanti precipitazioni, spesso concentrate in meno di 12/24 ore, specialmente nella stagione estiva e autunnale, che hanno provocato eventi alluvionali e dissesti gravitativi. Siccità e alluvioni hanno colpito talora gli stessi territori in tempi successivi, come accaduto ad esempio in Sicilia e nelle Marche. L’estensione spaziale delle zone coinvolte è in tutti i casi stata ridotta in ambito regionale o addirittura sub-regionale. Nove su undici degli eventi censiti hanno mostrato un carattere marcatamente impulsivo, con elevate precipitazioni orarie, ma con quantitativi cumulati per evento molto meno significativi (Tabella 1), a supporto della tesi di una modificazione climatica che evidenzia il cambiamento del regime pluviometrico. In molti casi gli elevati accumuli meteorici concentrati in un breve lasso di tempo hanno determinato ingenti effetti al suolo sia geomorfologici, sia idraulici e hanno causato morti in due eventi (Marche e Ischia), per un totale di 25 vittime (Tabella 2). Gli eventi esaminati per il 2022, se si esclude quello che ha interessato la Sicilia a gennaio, si sono verificati in prevalenza a partire dalla stagione estiva e in quella autunnale susseguente. I relativi effetti al suolo, costituiti soprattutto da dissesti gravitativi e di inondazione improvvisa, sono stati causati da precipitazioni con cumulate massime totali prossime ai 200 mm nelle 24h, ma con picchi molto elevati spesso superiori ai 100 mm in poco più di 1 ora (Tabella 1).

    Nella Tabella 3 è riportata una sintesi delle principali alluvioni avvenute in Italia nel 2022, in relazione alle stime dei danni rapportate al PIL dello stesso anno, con un riepilogo dei principali effetti al suolo (esondazioni, frane, rotture arginali, sormonti arginali, sifonamenti, erosioni spondali, ecc.). Per quanto riguarda le vittime causate dagli eventi e il danno economico rapportato al PIL, si può fare riferimento rispettivamente alle Figure 1 e 2. In entrambi i casi i valori mostrati registrano consistenti aumenti rispetto agli anni precedenti. Infine, la Tabella 4 riporta una sintesi dei dati relativi ai bacini idrografici interessati, in termini di fondi stanziati e provvedimenti legislativi adottati, in forma disaggregata per le aree interessate da uno o più eventi, al fine di fornire un quadro riepilogativo a scala regionale.

    Dall’esame delle tabelle 1,2,3,4 si evince che la Sicilia, con ben 4 eventi censiti a scala multi-provinciale, è risultata nel 2022 la regione maggiormente interessata da fenomeni alluvionali e/o di allagamento. A scala nazionale, come in precedenza accennato, due eventi con numerose perdite di vite umane hanno caratterizzato il 2022. Il primo in ordine temporale è quello verificatosi tra il 15 e il 16 settembre nelle province di Pesaro-Urbino ed Ancona, che ha coinvolto pesantemente il bacino del Misa ma anche di molti altri corsi d’acqua vicini quali Nevola, Candigliano, Esino, Cesano, Musone, Potenza, causando la perdita di 13 vite umane, interruzione della viabilità, l’alluvionamento di molti centri abitati tra cui spiccano per effetti al suolo Cantiano e Senigallia, diffusi fenomeni erosivi e di allagamento; a questo primo evento sono legate le maggiori pluviometrie di tutto l’anno, sia per valori di picco orario (384 mm in 6 ore) sia cumulato (419 mm in 12 ore); il secondo, verificatosi nell’Isola di Ischia nella notte tra il 25 e il 26 novembre, a fronte di un valore pluviometrico relativamente poco significativo (precipitazione cumulata di circa 130 mm), ha determinato il distacco di un insieme di colate rapide/debris-flow dal Monte Epomeo, che nella loro evoluzione verso valle hanno coinvolto numerose strutture turistiche e abitative causando ingenti danni e provocando il decesso di 12 persone.

    Allegati
    Titolo

    Tabella 1: Aspetti pluviometrici degli eventi alluvionali avvenuti (2022)

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati: Dipartimento Nazionale della Protezione Civile; Protezione civile Regione Siciliana, Protezione civile Regione Marche; Regione Sardegna; Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento; ARPA Friuli-Venezia Giulia

    Titolo

    Tabella 2: Impatti socio-economici degli eventi alluvionali avvenuti (2022)

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati: Dipartimento Nazionale della Protezione Civile; Regione Siciliana, Regione Marche, Regione Sardegna, Regione Friuli-Venezia Giulia, Regione Campania; Atti e Decreti del Governo della Repubblica (pubblicati su G.U.); Atti e Decreti delle Giunte Regionali; http://www.protezionecivile.it; http://polaris.irpi.cnr.it/; https://cittaclima.it.

    Nota: Classificazione dei principali effetti al suolo rilevati: ALLUVIONE LAMPO=alluvione che ha inizio entro 6 ore (spesso entro 3 ore) da piogge intense in un'area generalmente asciutta; INONDAZIONE FLUVIALE=esondazione delle acque di un fiume/lago che rompono/sormontano gli argini e allagano le aree adiacenti; ALLAGAMENTI DA PIOGGE=causati da precipitazioni ad alta intensità di breve durata ma anche da precipitazioni di minore intensità per periodi più lunghi, che possono provocare danni maggiori in aree sature o a bassa permeabilità; ALLUVIONE URBANA=inondazione, in un ambiente edificato, causata da precipitazioni che sovraccaricano la capacità dei sistemi di drenaggio, come fognature, collettori e canali di drenaggio; FRANE DA PIOGGE INTENSE=frane causate da precipitazioni intense e abbondanti come risultato di uno o più dei seguenti fattori: incremento del carico d'acqua sul pendio, riduzione della resistenza del suolo, rimozione delle particelle fni di terreno; MAREGGIATA=alluvione costiera dovuta a risalita dell'acqua, comunemente associata a sistemi meteorologici di bassa pressione (con venti forti e piogge).

    Legenda

    * Stima danni eventi 25-26/9/2022 e 12-13/10/2022

    Titolo

    Tabella 3: Effetti al suolo degli eventi alluvionali avvenuti nel 2022

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati e informazioni: Dipartimento Nazionale della Protezione Civile; Protezione civile Regione Siciliana; Protezione civile Regione Marche; Regione Sardegna, Regione Campania; Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento; ARPA Friuli Venezia Giulia; Atti e Decreti del Governo della Repubblica (pubblicati su G.U.); Atti e Decreti delle Giunte Regionali; Agenzie di Stampa; http://www.protezionecivile.it; http://polaris.irpi.cnr.it/; https://cittaclima.it/.

    Note

    Ove non è stato possibile reperire il dato relativo ai danni stimati, è stato utilizzato quello relativo alle risorse erogate.

    Titolo

    Tabella 4: Riepilogo degli eventi alluvionali avvenuti nel 2022 aggregati per Regione

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati: Dipartimento Nazionale della Protezione Civile; Protezione civile Regione Siciliana, Protezione civile Regione Marche; Regione Sardegna, Regione Friuli Venezia Giulia, Regione Campania; Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento; ARPA Friuli Venezia Giulia; Atti e Decreti del Governo della Repubblica (pubblicati su G.U.); Atti e Decreti delle Giunte Regionali; Agenzie di Stampa; http://www.protezionecivile.it; http://polaris.irpi.cnr.it/; https://cittaclima.it

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    Titolo

    Figura 1: Vittime delle principali alluvioni in Italia (1951-2022)

    Fonte

    Stime ISPRA su dati ISTAT; CNR-GNDCI Progetto AVI; MiPAAF; Protezione Civile Nazionale; Legambiente (https://cittaclima.it/); CNR-Polaris (http://polaris.irpi.cnr.it/); Agenzie di Stampa; Atti e Decreti del Governo della Repubblica (pubblicati su G.U.); Atti e Decreti delle Giunte Regionali (pubblicati sui B.U.R.); Benedini & Gisotti (2000) “Il dissesto idrogeologico”.

    Note

     Per l'anno 2011 su 30 morti, 3 morti sono dovuti a fenomeni franosi nel Messinese.

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    Titolo

    Figura 2: Stima del danno complessivo rispetto al PIL (1951-2022)

    Fonte

    Stime ISPRA su dati ISTAT; CNR-GNDCI Progetto AVI; MiPAAF; Protezione Civile Nazionale; Agenzie di Stampa; Atti e Decreti del Governo della Repubblica (pubblicati su G.U.); Atti e Decreti delle Giunte Regionali (pubblicati sui B.U.R.); Benedini & Gisotti

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    Titolo

    Abstract: 16 settembre 2022, Senigallia (Marche).

    Fonte

    ANSA