QUALITÀ DELL'ARIA AMBIENTE: BENZO(A)PIRENE NEL PM10

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Giorgio Cattani, Mariacarmela Cusano, Alessandro Di Menno di Bucchianico, Raffaela Gaddi, Alessandra Gaeta, Giuseppe Gandolfo, Gianluca Leone

    Abstract
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    Abstract

    L’indicatore si basa sui dati di concentrazione di benzo(a)pirene in atmosfera, misurati nel corso del 2022 nelle stazioni di monitoraggio distribuite sul territorio nazionale, raccolti e archiviati in ISPRA nel database InfoAria, secondo quanto previsto dalla Direttiva 2008/50/CE (e dal decreto legislativo di recepimento D.Lgs. 155/2010) e dalla Decisione 2011/850/EU. Le stazioni di monitoraggio che hanno misurato e comunicato dati di B(a)P sono 175. Le serie di dati con copertura temporale sufficiente per la verifica dei valori di riferimento sono 152. Sono stati registrati superamenti del valore obiettivo in 16 stazioni, pari al 10,5% dei casi.

    Descrizione

    Gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) sono prodotti nei processi di combustione incompleta di materiali organici e sono emessi in atmosfera quasi totalmente adsorbiti sul materiale particolato. Molti composti sono cancerogeni, anche se l’evidenza di cancerogenicità sull’uomo relativa a singoli IPA è estremamente difficile, poiché in condizioni reali si verifica sempre un’esposizione simultanea a miscele complesse di molte decine di IPA. La IARC (IARC, 2012) ha classificato in particolare il benzo(a)pirene (B(a)P) come cancerogeno per l’uomo (categoria 1).

    Il B(a)P è ritenuto un buon indicatore di rischio cancerogeno per la classe degli IPA valutati; è stato stimato un rischio incrementale pari a 9 casi di cancro polmonare ogni 100.000 persone esposte per tutta la vita a una concentrazione media di 1 ng/m3 di B(a)P. L’OMS ha quindi raccomandato un valore guida di 1 ng/m³ per la concentrazione media annuale di B(a)P. Questo valore coincide con il valore obiettivo fissato dal D.Lgs.155/2010.

    L’indicatore è stato elaborato sulla base dei dati di concentrazione di B(a)P in atmosfera, misurati nel corso del 2022 nelle stazioni di monitoraggio distribuite sul territorio nazionale, raccolti nel database InfoAria secondo quanto previsto dalla Decisione 2011/850/EU. È stata calcolata la media annuale quale fondamentale indicatore per verificare il rispetto del valore obiettivo per la protezione della salute umana stabilito dalla normativa di riferimento (D.Lgs. 155/2010 e s.m.i.).

    Scopo

    Fornire informazioni sullo stato della qualità dell'aria attraverso i parametri statistici calcolati a partire dai dati di concentrazione del B(a)P nell'aria ambiente, la verifica del rispetto dei valori limite previsti dalla normativa e il confronto con i valori di riferimento stabiliti dall’OMS.

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
    Fornisce una base per confronti a livello internazionale
    Ha una soglia o un valore di riferimento con il quale poterlo confrontare
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    È ben fondato in termini tecnici e scientifici
    Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    Direttiva 2004/107/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 dicembre 2004 concernente l'arsenico, il cadmio, il mercurio, il nickel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell'aria ambiente 

    D.Lgs.155/2010 - Decreto Legislativo 13 agosto 2010, n. 155 Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa (G.U., n. 216 del 15/09/2010 – suppl. ord. N. 217 – in vigore dal 30/09/2010). 

    2011/850/UE: Decisione di esecuzione della Commissione, del 12 dicembre 2011, recante disposizioni di attuazione delle direttive 2004/107/CE e 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda lo scambio reciproco e la comunicazione di informazioni sulla qualità dell’aria ambiente [notificata con il numero C(2011) 9068] 

    L'obiettivo della Direttiva 2008/50/CE è quello di consentire la valutazione della qualità dell’aria ambiente su basi comuni, di ottenere informazioni sullo stato della qualità dell’aria al fine di combattere l’inquinamento atmosferico, di assicurare la disponibilità pubblica delle informazioni e di promuovere la cooperazione tra gli Stati membri. 

    La Direttiva 2004/107/CE ha stabilito un valore obiettivo per la concentrazione di arsenico, cadmio, nichel e benzo(a)pirene nell’aria ambiente in modo da evitare, prevenire o ridurre gli effetti dannosi dell’esposizione a tali sostanze per la salute umana e per l’ambiente nel suo complesso. 

    Il D.Lgs. 155/2010 recepisce la Direttiva 2008/50/CE e sostituisce le disposizioni di attuazione della Direttiva 2004/107/CE (già recepite con il Decreto legislativo 3 agosto 2007, n. 152, abrogato all’entrata in vigore del D.Lgs. 155/2010), istituendo un quadro normativo unitario in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente. Ha inoltre l’obiettivo di consentire a regioni e province autonome la valutazione e la gestione della qualità dell'aria ambiente.

    I valori limite del D.Lgs. 155/2010 rappresentano gli obiettivi di qualità dell’aria ambiente da perseguire per evitare, prevenire, ridurre effetti nocivi per la salute umana e per l’ambiente. I valori di riferimento OMS rappresentano una guida da perseguire nella riduzione dell'impatto sulla salute umana dell'inquinamento atmosferico. Il valore obiettivo del B(a)P nell'aria ambiente definito dalla normativa è di 1,0 ng/m³ per la concentrazione media annuale coincidente con il valore guida raccomandato dall’OMS. In particolare, come stabilito dalla normativa vigente il valore obiettivo si riferisce al tenore totale di B(a)P presente nella frazione PM10 del materiale particolato, calcolato come media su un anno civile.

    DPSIR
    Stato
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Riferimenti bibliografici

    IARC (2012). A review of human carcinogens. Part F: Chemical agents and related occupations / IARC Working Group on the Evaluation of Carcinogenic Risks to Humans (2009: Lyon, France) IARC monographs on the evaluation of carcinogenic risks to humans ; v. 100F. 

    ISPRA, Annuario dei dati ambientali, edizioni varie 

    SNPA (2020) La qualità dell'aria in Italia. 

    WHO-World Health Organisation (2000). Air quality guidelines for Europe; second edition. Copenhagen, WHO Regional Office for Europe Regional Publications

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Annuale
    Fonte dei dati
    Province Autonome
    Regioni
    SNPA (Sistema Nazionale per la protezione dell’ambiente)
    Accessibilità dei dati di base

    ISPRA, Database InfoAria

    Copertura spaziale

    Nazionale;

    Regionale (20/20); 

    Provinciale (82/110);

    Comunale (149/8047)

    Copertura temporale

    2022

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    L’indicatore si basa sui dati di concentrazione di B(a)P in atmosfera, misurati nelle stazioni di monitoraggio distribuite sul territorio nazionale, raccolti e archiviati in ISPRA, nel DB InfoAria secondo quanto previsto dalla Decisione 2011/850/EU. È stata calcolata la media annuale secondo le regole europee per un confronto con il valore obiettivo per la protezione della salute umana stabilito dalla normativa di riferimento (D.Lgs. 155/2010). Per detto confronto (Figura 2) sono state utilizzate le serie di dati con una copertura temporale minima del 33% (al netto delle perdite di dati dovute alla taratura periodica o alla manutenzione ordinaria) o del 14% e aventi una distribuzione dei dati uniforme nel corso dell’anno seguendo i criteri specifici per il benzo(a)pirene di cui all’allegato del D.Lgs. 155/2010.

    Periodicità di aggiornamento
    Annuale
    Qualità dell'informazione

    L’indicatore ha un’alta rilevanza in quanto fornisce in modo capillare informazioni sullo stato della qualità dell'aria attraverso i dati di concentrazioni nell'aria ambiente, i parametri statistici e la verifica del rispetto dei valori limite previsti dalla normativa. L’indicatore è affidabile in quanto i parametri per i confronti con i valori limite e i valori di riferimento dell’OMS sono stati calcolati per le serie di dati che rispettavano gli obiettivi di qualità previsti dal D.Lgs. 155/2010 stesso.

    Stato
    Scarso
    Trend
    Non definibile
    Valutazione/descrizione dello stato

    Il valore obiettivo (1,0 ng/m³) è stato superato in 16 stazioni (10,5% dei casi) (Tabella 1 e Figura 2).

    Nel 2022 il valore obiettivo è stato superato prevalentemente in quelle zone (bacino padano e zone pedemontane appenniniche e alpine, Valle del Sacco nel basso Lazio) dove è maggiore il consumo di biomassa legnosa per il riscaldamento civile e le condizioni meteorologiche invernali favoriscono l’accumulo degli inquinanti. I superamenti nel Savonese in Liguria sono dovuti invece a sorgenti industriali.

    Commenti

    Le stazioni di monitoraggio che hanno misurato e comunicato dati di B(a)P sono 175. Di queste, 152 (87% del totale) hanno copertura temporale minima del 33% (al netto delle perdite di dati dovute alla taratura periodica o alla manutenzione ordinaria) o del 14% e aventi una distribuzione dei dati uniforme nel corso dell’anno seguendo i criteri specifici per il benzo(a)pirene di cui all’allegato del D.Lgs. 155/2010. La classificazione delle stazioni di monitoraggio di B(a)P secondo i criteri di ubicazione su macroscala previsti dalla normativa è rappresentata in Figura 1. L'intero territorio nazionale è suddiviso in zone e agglomerati ai fini della valutazione della qualità dell’aria ambiente ai sensi del D.Lgs. 155/2010. Ciascuna zona è classificata in base ai criteri stabiliti dallo stesso decreto, rispetto a determinate soglie (allegato II, D.Lgs. 155/2010). La classificazione è importante perché da essa discendono gli obblighi di valutazione e viene aggiornata, di norma, ogni cinque anni. Se nell’anno in esame si è verificato in almeno una stazione di monitoraggio il superamento di un valore limite, l’intera zona risulta in superamento. Nel 2022 i superamenti del valore obiettivo hanno interessato 10 zone su 77 distribuite in 4 regioni e una provincia autonoma (Tabella 2).

    Allegati
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    Titolo

    Figura 1: B(a)P - Classificazione dei punti di campionamento secondo i criteri di ubicazione su macroscala di cui all’Allegato III, D.Lgs.155/2010 (2022)

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati SNPA

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    Titolo

    Figura 2: B(a)P - Stazioni di monitoraggio e superamenti del valore obiettivo per la protezione della salute (2022)

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati SNPA

    Titolo

    Tabella 1 – B(a)P. Stazioni di monitoraggio: dati e parametri statistici per la valutazione della qualità dell'aria (2022).

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati SNPA

    Legenda

    “1” tipo di zona: U = URBANA; S = SUBURBANA; R = RURALE

    “2” tipo di stazione: T = TRAFFICO; F = FONDO; I = INDUSTRIALE

    "3"  in grassetto sono riportati i dati relativi alle serie con copertura sufficiente nel rispetto dei criteri dell'Allegato I, D.Lgs. 155/2010

    4 - copertura minima ai sensi del D.Lgs. 155/2010, Allegato I: almeno il 33% di dati validi per le misurazioni in siti fissi, al netto delle perdite dovute a taratura, periodica o manutenzione ordinaria; almeno il 14% per le misurazioni indicative, se i dati sono uniformemente distribuiti nel corso dell'anno

    Titolo

    Tabella 2 - B(a)P. Classificazione delle zone rispetto alle soglie di valutazione e verifica della presenza di superamenti del valore obiettivo ai sensi del D.Lgs.155/2010 (2022).

    Fonte

    Elaborazione ISPRA su dati SNPA

    Legenda

    zona: parte del territorio nazionale delimitata, ai sensi del D.Lgs 155/2010, ai fini della valutazione e della gestione della qualità dell'aria ambiente;

    agglomerato: zona costituita da un'area urbana o da un insieme di aree urbane che distano tra loro non più di qualche chilometro oppure da un'area urbana principale e dall'insieme delle aree urbane minori che dipendono da quella principale sul piano demografico, dei servizi e dei flussi di persone e merci, avente: 1) una popolazione superiore a 250.000 abitanti oppure; 2) una popolazione inferiore a 250.000 abitanti e una densità di popolazione per km 2 superiore a 3.000 abitanti;

    Superamento VO annuale: Si intende superato qualora sia stato determinato il superamento in almeno una stazione di monitoraggio collocata nel territorio della zona.

    Classificazione: aboveUAT: superiore alla soglia di valutazione superiore (60% del valore obiettivo, 0,6 ng/m³) LAT-UAT : compresa tra la soglia di valutazione inferiore e la soglia di valutazione superiore belowLAT : inferiore alla soglia di valutazione inferiore (40% del valore obiettivo, 0,4 ng/m³) nota: Il superamento delle soglie di valutazione superiore e delle soglie di valutazione inferiore deve essere determinato in base alle concentrazioni degli inquinanti nell'aria ambiente nei cinque anni civili precedenti. Il superamento si realizza se la soglia di valutazione è stata superata in almeno tre sui cinque anni civili precedenti.

    Max media annua: valore più alto della media annuale registrato nella zona