WEI WATER EXPLOITATION INDEX PLUS

    Descrizione 1
    Data aggiornamento scheda
    Autori

    Giovanni Braca, Barbara Lastoria, Stefano Mariani, Francesca Piva, Robertino Tropeano

    Abstract
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    Abstract

    Nel contesto del Reporting WISE 2022 relativo al 3° ciclo del Piano di gestione previsto per la Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE (WFD-Water Framework Directive), è stata prodotta e fornita dall'Italia alla Commissione europea la valutazione effettuata dall'ISPRA e l'Istat del livello di pressione che nel periodo 2015–2019 le attività umane hanno esercitato sui corpi idrici a seguito dei prelievi di acqua per i diversi usi (civile, agricolo, industriale, ecc.). La valutazione si basa sulla stima del Water Exploitation Index Plus (WEI+) che quantifica, per un assegnato intervallo temporale e un determinato territorio, il livello di stress idrico come rapporto tra il consumo di acqua, ossia i prelievi al netto delle restituzioni, e la disponibilità naturale di risorsa idrica rinnovabile. 

    La valutazione del WEI+ evidenzia, in particolare, il ruolo della siccità del 2017 sulla riduzione di risorsa idrica disponibile e quindi sul non completo soddisfacimento della domanda di risorsa a scala distrettuale, in particolare per il Distretto idrografico del Fiume Po, con un WEI+ = 29,1% (WEI+> 20% indica infatti una condizione di stress idrico). Dalla valutazione a scala stagionale il 2019, anno questo invece caratterizzato da un surplus di disponibilità di risorsa idrica, con un +24% a livello nazionale rispetto alla media annua sull’ultimo trentennio climatologico 1991–2020 (fonte elaborazioni modello BIGBANG dell'ISPRA), emerge il ruolo decisivo dei prelievi di acqua dai corpi idrici. Appare evidente che, a livello trimestrale, il periodo luglio–settembre è quello più critico, con la quasi totalità del territorio nazionale in stress idrico e con più della metà (circa il 66,4% dell'Italia) in stress idrico grave (WEI+ > 40%). Il Distretto idrografico della Sicilia, con un WEI+ di 93,5%, è quello maggiormente colpito dallo stress idrico nel periodo luglio–settembre 2019 per i prelievi di risorsa idrica, seguito dal Distretto idrografico del Fiume Po, con un WEI+ di 60,2%. 

    Descrizione

    Al fine di una gestione adattiva e sostenibile delle risorse idriche è necessario individuare le aree soggette a elevato stress idrico e i fattori antropici e climatici, compresi i cambiamenti climatici in atto, che determinano una ridotta disponibilità di risorsa idrica utile per le diverse finalità ambientali e socio-economiche. In tale ambito, diversi sono i termini e le locuzioni con le quali si identificano queste situazioni critiche che tuttavia, sebbene siano spesso usate come sinonimo, differiscono per alcuni aspetti. Per ovviare a tale problematica, si fa qui riferimento alle definizioni utilizzate nel contesto europeo di implementazione della Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE (WFD-Water Framework Directive) e di gestione della siccità e della scarsità idrica (cfr. Ad hoc Task Group on Water Scarcity and Droughts della Strategia Comune di Implementazione della WFD), che sono adottate anche a livello nazionale e di distretto idrografico (cfr. Osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici). 

    Per stress idrico si intende quella condizione che si verifica col mancato soddisfacimento della domanda di acqua per le esigenze umane ed ecologiche. Oltre alla mancanza d'acqua, considera anche la qualità dell'acqua, i deflussi ecologici e l'accessibilità all'acqua. In definitiva un'area (generalmente si fa riferimento a un bacino idrografico) è in uno stato di stress idrico quando la disponibilità della risorsa non è sufficiente a soddisfare pienamente le esigenze ambientali, sociali ed economiche, sia in termini di qualità sia di quantità.  

    Per scarsità idrica si intende quella condizione in cui lo stress idrico è causato da fattori antropici e che si verifica frequentemente o ha una durata a medio termine (ad es., stagionale, annuale o pluriennale). La condizione di scarsità idrica può essere ulteriormente aggravata da periodi siccitosi e cioè di deficit di precipitazione. Il verificarsi di siccità aggrava gli impatti della scarsità d’acqua sia sugli ecosistemi sia sulle condizioni socio-economiche. La siccità è, in linea di principio, un fenomeno naturale, legato alla variabilità climatologica del ciclo idrologico, sebbene il cambiamento climatico vi aggiunga una componente antropica in termini di frequenza, intensità e persistenza.  

    La scarsità idrica e lo stress idrico sono generalmente valutati mediante indicatori che misurano il rapporto in percentuale tra il prelievo di risorsa idrica (o l'uso/il consumo di acqua) e le risorse idriche rinnovabili disponibili. Non sempre questi indicatori tengono in considerazione i fabbisogni ambientali/deflussi ecologici. 

    Tra gli indicatori adottati nel contesto nazionale, si annovera il Water Exploitation Index Plus (WEI+), introdotto dalla Commissione europea per valutare se i prelievi costituiscano una pressione significativa per i corpi idrici. La sua stima, infatti, è richiesta ai fini del Reporting WISE-Water Information System for Europe previsto per gli adempimenti della WFD. Per un assegnato territorio, il WEI+ è espresso dal rapporto percentuale tra il consumo idrico, ossia i prelievi al netto delle restituzioni nel periodo temporale considerato, e la disponibilità naturale di risorsa idrica rinnovabile nello stesso periodo (espressi ovviamente nelle medesime unità di misura).

    Fatta salva la quota di risorsa idrica destinata al sostentamento degli ecosistemi, il livello di stress idrico in una determinata area può variare da un periodo all'altro, a seguito di diversi fattori climatici e antropici:

    • la variabilità dell'afflusso meteorico; 
    • l'occorrenza e la persistenza di eventi siccitosi; 
    • la qualità delle acque; 
    • problemi infrastrutturali; 
    • e, soprattutto, il complesso dei fabbisogni per i diversi comparti d'uso della risorsa idrica. Tra questi, si segnala l'uso irriguo della risorsa che in Italia costituisce, negli ultimi anni, circa il 55-60% del totale dei prelievi annui di risorsa idrica (fonte Istat); percentuale che, a livello distrettuale, può arrivare anche al 85% nei periodi estivi. 

    Pertanto, la condizione di stress idrico per un'area non è uno stato permanente, ma varia nel tempo e nello spazio.

    Scopo

    Per una assegnata area e per un dato intervallo di tempo, l'indicatore WEI+ fornisce una valutazione dello stress idrico a cui è soggetta la risorsa idrica a causa dei prelievi per le diverse attività economiche (uso civile, industriale, agricolo, ecc.).

    Rilevanza
    È di portata nazionale oppure applicabile a temi ambientali a livello regionale ma di significato nazionale
    È semplice, facile da interpretare
    È sensibile ai cambiamenti che avvengono nell’ambiente e/o delle attività antropiche
    Fornisce un quadro rappresentativo delle condizioni ambientali, delle pressioni sull’ambiente o delle risposte della società, anche in relazione agli obiettivi di specifiche normative
    Fornisce una base per confronti a livello internazionale
    Ha una soglia o un valore di riferimento con il quale poterlo confrontare
    Misurabilità
    Adeguatamente documentati e di fonte nota
    Aggiornati a intervalli regolari e con procedure affidabili
    Facilmente disponibili o resi disponibili a fronte di un ragionevole rapporto costi/benefici
    Un’ “adeguata” copertura spaziale
    Un’ “idonea” copertura temporale
    Solidità
    È basato su standard nazionali/internazionali e sul consenso nazionale/internazionale circa la sua validità
    È ben fondato in termini tecnici e scientifici
    Presenta attendibilità e affidabilità dei metodi di misura e raccolta dati
    Comparabilità nel tempo
    Comparabilità nello spazio
    Principali riferimenti normativi e obiettivi

    La normativa italiana vigente non fissa obiettivi ambientali specifici per l'indicatore WEI+. Ciononostante, l'indicatore è richiesto nel contesto del reporting previsto ai fini dell'implementazione della Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE (Reporting WISE) qualora i prelievi di risorsa idrica costituiscano pressione significativa per i corpi idrici. A livello europeo, sono adottate per il WEI+ le seguenti soglie di riferimento:

    • WEI+ > 20% indica una situazione di stress idrico;
    • WEI+ > 40% indica una situazione di stress idrico grave.  

    L'indicatore è, inoltre, inserito nel set comune di indicatori per la valutazione delle condizioni di siccità e scarsità idrica condotte dagli Osservatori distrettuali permanenti per gli utilizzi idrici. Si fa presente che gli Osservatori, istituiti nel 2016 per ciascun distretto idrografico come misura del Piano di Gestione delle Acque, ai sensi della Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE, sono attualmente anche organo della relativa Autorità di Bacino Distrettuale, ai sensi di:

    • D.Lgs. n. 152/2006, recante "Norme in materia ambientale" (G.U. Serie Generale n. 88 del 14-04-2006 - Suppl. Ordinario n. 96).
    • D.L. n. 39/2023, recante “Disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche” (G.U. Serie Generale n. 88 del 14-04-2023), convertito con modificazioni dalla L. n. 68/2023 (G.U. Serie Generale n. 136 del 13-06-2023), in cui l’istituzione degli Osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici presso le Autorità di bacino distrettuali è stata disposta da una norma primaria.

    L'indicatore è inoltre considerato nel:

    • Decreto Direttoriale n. 29/STA del 13.02.2017 (Ministero dell'Ambiente) recante approvazione delle Linee Guida per le valutazioni ambientali ex ante delle derivazioni idriche, in relazione agli obiettivi di qualità ambientale dei corpi idrici definiti ai sensi della Direttiva 2000/60/CE.
    DPSIR
    Pressione
    Tipologia indicatore
    Descrittivo (tipo A)
    Riferimenti bibliografici
    Limitazioni

    Il calcolo del WEI+ non tiene conto del deflusso ambientale (environmental flow o e-flow) necessario per il raggiungimento e il mantenimento degli obiettivi della Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE.

    Ulteriori azioni

    -

    Frequenza di rilevazione dei dati
    Annuale
    Trimestrale
    Fonte dei dati
    Autorità di Bacino Distrettuali
    FAO
    ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)
    ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica)
    Servizi idro-meteorologici regionali e delle province autonome
    Accessibilità dei dati di base

    I dati di disponibilità di risorsa idrica (internal flow) stimati dal modello dell'ISPRA di bilancio idrologico nazionale BIGBANG, versione 7.0, sono disponibili sul portale Groupware dell'Istituto (https://groupware.sinanet.isprambiente.it/bigbang-data/library/bigbang_70). Sul portale Groupware sono reperibili anche i dati di precipitazione e temperatura aggregati mensilmente sulla griglia a 1 km che sono stati utilizzati nelle elaborazioni del BIGBANG. Questi dati sono in massima parte quelli raccolti e pubblicati dalle strutture regionali e provinciali a cui, in base all'art. 92 del D.Lgs. n. 112 del 31 marzo 1998, sono state trasferite le funzioni e i compiti degli uffici periferici del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale (SIMN, ora confluito in ISPRA) del Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali. I dati della quota di risorsa idrica proveniente dai territori al di fuori dell’Italia (actual external inflow) sono, invece, disponibili nel database AQUASTAT della FAO (https://data.apps.fao.org/aquastat). Le stime dei prelievi per i diversi usi sono da richiedere all'Istat. I dati relativi alle variazioni di volume immagazzinato negli invasi artificiali e naturali relativi al 2019 sono forniti dalle Autorità di Bacino Distrettuale.

    Copertura spaziale

    Nazionale

    Copertura temporale

    2015–2019

    Descrizione della metodologia di elaborazione

    Fissata l’area di interesse (nazione, distretto, bacino, ecc.) e la scala temporale in esame (anno, stagione, mese, ecc.), l’indicatore di stress idrico WEI+ è formulato come rapporto tra la risorsa idrica consumata, ovvero prelievi al netto delle restituzioni, e la risorsa idrica rinnovabile:

    WEI+ = [(prelievi – restituzioni) / risorse idriche rinnovabili]        [%].

    A differenza dell’indicatore di stress idrico SDG 6.4.2, che considera i fabbisogni idrici ambientali nel calcolo dell’indicatore stesso, sottraendoli dalle risorse idriche rinnovabili, il calcolo del WEI+ non tiene conto del deflusso ambientale (environmental flow o e-flow) necessario per il raggiungimento e il mantenimento degli obiettivi della Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE, non esistendo metodologie armonizzate in ambito europeo per la sua valutazione all’epoca della formulazione dell’indicatore. 

    La formulazione del WEI+ prevede due opzioni adottabili per la valutazione del termine al denominatore relativo alle risorse idriche rinnovabili (di seguito indicate come RWR-Renewable Water Resources). Sulla base dei dati attualmente disponibili in Italia, con copertura spaziale e temporale omogenea e continua, può essere considerata e valutata solo la c.d. "opzione 1", ossia:

    RWR = P – E + ExtIn – ∆Snat 

    dove, per la scala temporale in esame e l’area di interesse, P è il volume totale delle precipitazioni, E è il volume totale dell’evaporazione dal suolo, dalle zone umide e dai corpi idrici naturali e dalla traspirazione delle piante, ExtIn è il volume idrico netto entrante dai territori limitrofi nell’area di interesse e ∆Snat è la variazione della quantità di acqua immagazzinata nel suolo, nella coltre nivale, nei corpi idrici sotterranei e negli invasi naturali e artificiali durante un il periodo di tempo considerato.

    Il contributo del termine P – E, o alternativamente quello dell’internal flow, è fornito attraverso le stime del modello dell'ISPRA di bilancio idrologico nazionale BIGBANG, versione 7.0. 

    Il termine ExtIn per la quota di risorsa idrica netta proveniente dai territori al di fuori dell’Italia è stato stimato attraverso il valore di actual external inflow riportato per l’Italia dalla FAO nel database AQUASTAT, che fornisce statistiche globali sulle risorse idriche, non essendoci al momento stime migliori disponibili a livello nazionale e distrettuale. Secondo le stime AQUASTAT, il volume medio annuo di acqua dai territori limitrofi al di fuori dell’Italia proviene dalla Slovenia, dalla Svizzera e dalla Francia. A scala distrettuale, per la definizione stessa di distretto idrografico non ci sono scambi superficiali naturali di risorsa idrica, mentre sono considerati trascurabili quelli sotterranei. Pertanto, il termine interviene solo per contributi dei territori al di fuori dell’Italia nei distretti idrografici delle Alpi Orientali (contributi assunti provenienti dalla Slovenia), del Fiume Po (contributi provenienti dalla Svizzera) e dell’Appennino Settentrionale (contributi provenienti dalla Francia).

    Per quanto riguarda il termine ∆Snat valgono le seguenti considerazioni:

    • a scala annuale, il contributo a questo termine dovuto all’immagazzinamento della risorsa idrica in invasi naturali e artificiali è considerato trascurabile e posto uguale a zero, mentre sono valutati mediante il modello BIGBANG i contributi relativi all’immagazzinamento nel suolo, nella neve e nelle acque sotterranee;
    • a scala stagionale, il contributo a questo termine dovuto all’immagazzinamento della risorsa idrica in invasi naturali e artificiali è ottenuto sulla base dei dati forniti dalle Autorità di Bacino Distrettuali; gli altri contributi al termine sono sempre stimati tramite il BIGBANG.

    La valutazione del termine consumo di risorsa idrica al numeratore del WEI+ ha richiesto la valutazione della differenza tra i prelievi e le restituzioni della risorsa idrica per i diversi usi. Sulla base dell’approccio metodologico del WEI+ definito dal Comitato tecnico di coordinamento nazionale degli Osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici, le stime dei prelievi idrici per i diversi usi (civile, agricolo e industriale) sono quelle prodotte dall’Istat, in virtù del suo compito istituzionale di elaborare e fornire le statistiche ufficiali nazionali sugli usi idrici. 

    Per quanto riguarda il termine delle restituzioni, su cui la discussione a livello nazionale è ancora in corso e per il quale, pertanto, non è disponibile una valutazione omogenea a scala nazionale, l’assunzione considerata è quella di utilizzare le percentuali di restituzione per i diversi usi fornite dall’European Environment Agency (EEA) nelle sue stime di WEI+ a livello europeo. Definire a livello nazionale una metodologia di valutazione omogenea di tale termine sarà utile per migliorare le stime nazionali del WEI+ e per produrre quelle stime a scala sub-nazionale (e.g., a scala di distretto idrografico) che sono necessarie, insieme ad altri indicatori proposti in letteratura per la valutazione della vulnerabilità dei sistemi idrici alla siccità, alla scarsità idrica o allo stress idrico, per fornire un quadro conoscitivo di dettaglio sulle pressioni antropiche a cui è soggetta la risorsa idrica rinnovabile, in un’ottica di gestione adattiva e sostenibile della stessa.

    Periodicità di aggiornamento
    Sessennale
    Qualità dell'informazione

    Il metodo di calcolo del WEI+ e i dati utilizzati garantiscono: la rilevanza dell’informazione in termini di aderenza dell’indicatore alla domanda di informazione riguardante il livello di stress idrico dovuto ai prelievi di risorsa idrica per i diversi usi; l’accuratezza in termini di comparabilità delle valutazioni, di affidabilità delle fonti, di completezza delle serie storiche e di copertura spaziale su scala nazionale; la comparabilità sia nel tempo, sia nello spazio.

    Stato
    Scarso
    Trend
    Non definibile
    Valutazione/descrizione dello stato

    La valutazione dello stato si riferisce al dato peggiore per il WEI+ stagionale del 2019 a livello distrettuale, che rappresenta difatti la valutazione ultima di dettaglio disponibile per il periodo considerato.

    Per il trimestre luglio–settembre 2019 la quasi totalità del territorio italiano è stata in una condizione di stress idrico, ossia ha un WEI+ distrettuale maggiore del 20% (o ha un valore prossimo a quella soglia). In particolare, i Distretti idrografici del Fiume Po e dell'Appennino Meridionale, i più grandi per estensione, e quelli di Sicilia e Sardegna hanno evidenziato tutti una condizione di stress idrico grave, avendo un WEI+ distrettuale maggiore del 40%. 

    Commenti

    Le mappe annuali di WEI+ per il quinquennio 20152019 sono riportate nelle Figure 1–5 e non mostrano alla scala nazionale una situazione di stress idrico, essendo il WEI+ sempre minore del 20% e compreso tra un minimo di 7,3% per il 2018 (Figura 4) e un massimo di 14,7% per il 2017 (Figura 3).  

    Alla scala distrettuale, invece, una prima situazione di stress idrico, ossia di WEI+ maggiore del 20%, è evidente nel 2016 (Figura 2) per quanto attiene il territorio del Distretto idrografico della Sicilia con un WEI+ del 25,6%, seguito dal Distretto idrografico del Fiume Po che, con un WEI+ del 19,1%, evidenzia una situazione prossima allo stress idrico. Passando poi all'anno siccitoso del 2017 (Figura 3), in cui mediamente circa il 40% del territorio nazionale è stato affetto da siccità, da estrema a moderata, su una scala annuale (cfr. indicatore "Percentuale del territorio italiano soggetto a deficit e surplus di precipitazione" – Banca dati indicatori ambientali 2023), è il solo Distretto idrografico del Fiume Po quello che risulta essere stato soggetto a stress idrico, avendo un WEI+ uguale a 29,1%. I Distretti idrografici della Sicilia e della Sardegna, con un WEI+ rispettivamente del 17,3% e 17,0%, hanno avuto una condizione prossima a quella di stress idrico. Le altre valutazioni di WEI+ annuale alla scala distrettuale non mostrano condizioni di stress.  

    Passando alla valutazione stagionale per il 2019 si evidenzia, invece, quanto segue:

    • a scala nazionale e a scala distrettuale, le valutazioni di WEI+ per i trimestri gennaio–marzo, aprile–giugno e ottobre–dicembre non evidenziano situazioni di stress idrico (Figure 6, 7 e 9). Il valore di WEI+ più alto stimato in questi tre trimestri è del 15,5% (sotto la soglia di stress idrico) ed è ottenuto nel secondo trimestre per il Distretto idrografico della Sicilia (Figura 7);
    • le valutazioni di WEI+ per il terzo trimestre luglio–settembre mostrano, invece, una situazione di stress idrico per la quasi totalità del territorio nazionale (Figura 8), con una valutazione complessiva a scala nazionale di stress idrico grave (WEI+ = 44,8%). I Distretti idrografici della Sicilia (93,5%), del Fiume Po (60,2%), dell'Appennino Meridionale (58,6%) e della Sardegna (47,1%) sono quelli che presentano una condizione peggiore con stress idrico grave. Complessivamente questi distretti costituiscono il 66,4% del territorio nazionale. Il fattore predominante nel terzo trimestre è il prelievo di risorsa idrica per uso agricolo, che proprio in questi mesi raggiunge il suo massimo. Nel 2019, il prelievo di acqua in Italia per uso agricolo ammonta al 75% dei prelievi totali (fonte Istat). Alla scala distrettuale, nell'estate 2019 l'Istat ha stimato prelievi per uso agricolo superiori alla media nazionale nel Distretto idrografico dell'Appennino Meridionale (78%) e in quello del Fiume Po (85%).

    Pertanto, appare evidente come lo stato di stress idrico non sia collegato solo a fattori climatici, in quanto anche in annate non soggette a persistente siccità/deficit di precipitazione e/o con disponibilità idrica superiore al valore medio, i prelievi possono generare condizioni di stress idrico a livello distrettuale. Tali condizioni risultano meglio evidenti con un indicatore quale il WEI+ quando si scende a scale spaziali e temporali di dettaglio. Tuttavia, le informazioni di dettaglio che al momento sono note in Italia non permettono una valutazione omogenea a livello nazionale alla scala temporale mensile e per territori di dimensione inferiore al livello distrettuale, ossia unità di gestione, bacini, sottobacini, ecc. Quest’ultimo aspetto risulta, però, fondamentale: i) per una corretta valutazione delle situazioni di stress idrico che potrebbero non essere evidenti a scala annuale o stagionale e considerando porzioni di territorio troppo estese; ii) per far emergere la variabilità stagionale/intra-annuale; e iii) per una gestione adattiva e sostenibile della risorsa idrica alla scala locale, sempre più soggetta a pressioni climatiche e antropiche. 

    A completamento, si fa presente che la valutazione sullo stress idrico effettuata dall'Italia nel contesto del Reporting WISE 2022 riporta per lo stesso periodo temporale anche i valori, a livello nazionale e distrettuale, dell'indicatore SDG 6.4.2 Level of water stress: freshwater withdrawal as a proportion of available freshwater resources, di cui la FAO è custodian agency, facente parte del set di indicatori degli Sustainable Development Goals (SDGs) dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per valutare il raggiungimento dell'obiettivo 6 di garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell'acqua e delle strutture igienico-sanitarie. A differenza del WEI+, l'indicatore SDG 6.4.2 è definito, per un assegnato territorio, come il rapporto in percentuale tra il prelievo totale in un determinato anno e la disponibilità naturale rinnovabile annua media (calcolata su un lungo periodo) al netto della risorsa idrica necessaria agli ecosistemi. Pertanto, l'indicatore SDG 6.4.2 tiene conto anche della componente ambientale. Data la diversa definizione anche le soglie che definiscono il livello di stress idrico sono diverse. 

    Il calcolo a scala sub-nazionale e nazionale dell'indicatore SDG 6.4.2 è stata sviluppata in occasione di un apposito accordo tra la FAO e l'ISPRA, con il supporto dell'Istat. La valutazione dello SDG 6.4.2 è stata condotta impiegando gli stessi criteri informatori adottati nel WEI+. Il termine relativo al volume totale annuo del prelievo di acqua dolce è stato difatti calcolato sulla base delle stime Istat per i prelievi di acqua per i diversi usi, mentre il termine relativo alla media di lungo periodo della risorsa idrica rinnovabile totale è stato valutato come somma tra le stime del modello di bilancio idrologico nazionale BIGBANG dell'ISPRA per la quota di internal flow e le stime AQUASTAT per la quota di risorsa idrica proveniente dai territori al di fuori dell'Italia. Una apposita procedura è stata, invece, definita e applicata a livello nazionale per la valutazione del termine relativo ai fabbisogni idrici ambientali. Nel calcolo dell’indicatore SDG 6.4.2 sono state considerate diverse baseline per la stima della media di lungo periodo della risorsa idrica rinnovabile totale. 

    Utilizzando come baseline l’ultimo trentennio climatologico 1991–2020, il livello di stress idrico annuo medio a livello nazionale per il quinquennio 20152019 risulta uguale al 38,3%, un valore classificato come di stress idrico basso (in quanto compreso tra il 25% e il 50%), e va da un minimo nel 2018 (37,0%) a un massimo nel 2017 (40,8%), anno colpito da una significativa siccità che ha interessato soprattutto Centro e Nord in termini di severità idrica. La valutazione a livello distrettuale mostra, invece, che il Distretto idrografico del Fiume Po è l’unico a essersi trovato, per tutto il quinquennio, in una condizione di stress idrico medio (ossia con un valore dell'indicatore SDG 6.4.2 compreso tra il 50% e il 75%) con valori compresi tra il minimo stimato nel 2019 (63,1%) al massimo stimato nel 2017 (70,8%, prossimo al limite inferiore di stress alto). Ciò è dovuto al fatto che il Distretto idrografico del Fiume Po è condizionato dal maggior prelievo di acqua per l'agricoltura rispetto agli altri distretti. Un livello di stress idrico basso si rileva nei Distretti idrografici dell’Appennino Centrale, dell'Appennino Meridionale, della Sardegna e della Sicilia.
     

    Allegati
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    Titolo

    Figura 1: WEI+ a scala distrettuale e nazionale per l'anno 2015

    Fonte

    Elaborazione ISPRA‒Istat su dati ufficiali di livello locale, distrettuale, nazionale e internazionale

    Legenda
    • WEI+ > 20% indica una situazione di stress idrico
    • WEI+ > 40% indica una situazione di stress idrico grave
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    Titolo

    Figura 2: WEI+ a scala distrettuale e nazionale per l'anno 2016

    Fonte

    Elaborazione ISPRA‒Istat su dati ufficiali di livello locale, distrettuale, nazionale e internazionale

    Legenda
    • WEI+ > 20% indica una situazione di stress idrico
    • WEI+ > 40% indica una situazione di stress idrico grave
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    Titolo

    Figura 3: WEI+ a scala distrettuale e nazionale per l'anno 2017

    Fonte

    Elaborazione ISPRA‒Istat su dati ufficiali di livello locale, distrettuale, nazionale e internazionale

    Legenda
    • WEI+ > 20% indica una situazione di stress idrico
    • WEI+ > 40% indica una situazione di stress idrico grave
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    Titolo

    Figura 4: WEI+ a scala distrettuale e nazionale per l'anno 2018

    Fonte

    Elaborazione ISPRA‒Istat su dati ufficiali di livello locale, distrettuale, nazionale e internazionale

    Legenda
    • WEI+ > 20% indica una situazione di stress idrico
    • WEI+ > 40% indica una situazione di stress idrico grave
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    Titolo

    Figura 5: WEI+ a scala distrettuale e nazionale per l'anno 2019

    Fonte

    Elaborazione ISPRA‒Istat su dati ufficiali di livello locale, distrettuale, nazionale e internazionale

    Legenda
    • WEI+ > 20% indica una situazione di stress idrico
    • WEI+ > 40% indica una situazione di stress idrico grave
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    Titolo

    Figura 6: WEI+ a scala distrettuale e nazionale per il periodo gennaio‒marzo 2019

    Fonte

    Elaborazione ISPRA‒Istat su dati ufficiali di livello locale, distrettuale, nazionale e internazionale

    Legenda
    • WEI+ > 20% indica una situazione di stress idrico
    • WEI+ > 40% indica una situazione di stress idrico grave
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    Titolo

    Figura 7: WEI+ a scala distrettuale e nazionale per il periodo aprile‒giugno 2019

    Fonte

    Elaborazione ISPRA‒Istat su dati ufficiali di livello locale, distrettuale, nazionale e internazionale

    Legenda
    • WEI+ > 20% indica una situazione di stress idrico
    • WEI+ > 40% indica una situazione di stress idrico grave
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    Titolo

    Figura 8: WEI+ a scala distrettuale e nazionale per il periodo luglio‒settembre 2019

    Fonte

    Elaborazione ISPRA‒Istat su dati ufficiali di livello locale, distrettuale, nazionale e internazionale

    Legenda
    • WEI+ > 20% indica una situazione di stress idrico
    • WEI+ > 40% indica una situazione di stress idrico grave
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    Titolo

    Figura 9: WEI+ a scala distrettuale e nazionale per il periodo ottobre‒dicembre 2019

    Fonte

    Elaborazione ISPRA‒Istat su dati ufficiali di livello locale, distrettuale, nazionale e internazionale

    Legenda
    • WEI+ > 20% indica una situazione di stress idrico
    • WEI+ > 40% indica una situazione di stress idrico grave