Descrizione 1
Piero Fraschetti, Francesca Lena, Walter Perconti, Emanuela Piervitali, Giulio Settanta
L'indicatore descrive l'andamento della temperatura media in Italia. L'aumento della temperatura media registrato in Italia negli ultimi trenta anni è spesso superiore a quello medio globale sulla terraferma. Nel 2022 l’anomalia, rispetto alla media climatologica 1991-2020, della temperatura media in Italia (+1,23 °C) è stata superiore a quella globale sulla terraferma (+0,49 °C). In Italia, il 2022 è risultato l'anno più caldo dell'intera serie annuale dal 1961. A partire dal 2000 le anomalie rispetto alla base climatologica 1991-2020 sono state sempre positive, ad eccezione di quattro anni (2004, 2005, 2010 e 2013).
La temperatura dell'aria è una delle variabili principali che caratterizzano il clima di una determinata area geografica. L'indicatore rappresenta la media, in un determinato intervallo di tempo, dei valori di temperatura dell'aria misurata a due metri dalla superficie. L’andamento termico rispetto ai valori normali di lungo periodo è valutato attraverso il calcolo dei valori di anomalia, cioè la differenza tra i valori registrati in un determinato anno e il valore normale di lungo periodo calcolato sul trentennio di riferimento 1991-2020.
Permette di valutare le tendenze in atto rispetto ai cambiamenti climatici e costituisce uno dei presupposti indispensabili alla definizione delle opportune strategie e azioni di adattamento ai cambiamenti climatici.
Con il Green Deal europeo, il nostro continente ha voluto porre al centro del proprio impegno politico il riscaldamento globale, con l’obiettivo di contribuire a limitare l’aumento della temperatura media globale entro 1,5°C rispetto all’epoca pre-industriale e a rendere i territori più resilienti ai cambiamenti climatici, coerentemente con quanto stabilito dagli Accordi di Parigi nell’ambito delle Nazioni Unite, sulla base delle stime del Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC). L'Accordo di Parigi è il primo accordo universale e giuridicamente vincolante sui cambiamenti climatici, adottato alla conferenza di Parigi sul clima (COP21) nel dicembre 2015. L'UE e i suoi Stati membri sono tra le 190 parti dell'Accordo di Parigi. L'Accordo definisce l'obiettivo a lungo termine di "mantenere l'aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2 °C rispetto ai livelli preindustriali e di proseguire gli sforzi per limitare l'aumento della temperatura a 1,5 °C al di sopra dei livelli pre-industriali, poiché ciò ridurrebbe significativamente i rischi e gli impatti dei cambiamenti climatici” (UNFCCC, 2016, ‘The Paris Agreement’). La necessità di limitare l'aumento della temperatura media globale in accordo con gli obiettivi dell'UNFCCC è riconosciuta anche nel Sendai Framework for Disaster Risk Reduction 2015-2030 e nel Goal 13 (Adottare misure urgenti per combattere i cambiamenti climatici e le loro conseguenze”) dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Descrizione 2
http://www.scia.isprambiente.it;
SNPA, 2023, Gli indicatori del clima in Italia nel 2022;
ISPRA, 2022, I normali climatici 1991-2020 di temperatura e precipitazione in Italia;
ISPRA, 2018, Variazioni delle temperatura in Italia: estensione della base dati e aggiornamento della metodologia di calcolo;
ISPRA, 2016, Controlli di qualità delle serie di temperatura e precipitazione;
ISPRA, 2015, Valori climatici normali di temperatura e precipitazione in Italia;
ISPRA, 2014, Focus su "Le città e la sfida ai cambiamenti climatici";
ISPRA, 2013, Variazioni e tendenze degli estremi di temperatura e precipitazione in Italia;
ISPRA, 2012, Elaborazione delle serie temporali per la stima delle tendenze climatiche;
Alexandersson H. e Moberg A., 1997, Homogenization of Swedish temperature data, Int. J. of Climatol. , 17, 25-54;
Toreti A. e Desiato F., 2007, Temperature trend over Italy from 1961 to 2004, Theor. Appl. Climatology, DO I10.1007/s00704-006-0289-6.
Toreti A., Desiato F., Fioravanti G., Perconti W., 2009, Seasonal temperatures over Italy and their relationship with low-frequency atmospheric circulation patterns, Springer-Climatic Change , DO I: 10.1007/s10584-009-9640-0
Miglioramenti nella stima della temperatura media in Italia potrebbero derivare dalla estensione del sistema di calcolo dell'indicatore ad altre fonti di dati, al fine di incrementare la disponibilità delle serie storiche di temperatura che soddisfino requisiti di durata, continuità e completezza delle serie temporali.
Qualificazione dati
SCIA – Sistema nazionale per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di dati Climatologici di Interesse Ambientale (http://www.scia.isprambiente.it/wwwrootscia/Home_new.html)
Nazionale
1961-2022
Qualificazione indicatore
Il programma utilizzato dal sistema SCIA (Sistema nazionale per la raccolta, l'elaborazione e la diffusione di dati Climatici di Interesse Ambientale) elabora i dati elementari e restituisce un valore di temperatura media giornaliera, che è accettato come dato valido solo se ha superato determinati controlli. Successivamente, il programma calcola i valori decadali, mensili e annuali dell'indicatore, facendo una media dei valori giornalieri negli intervalli di tempo di 10 giorni, un mese e un anno, rispettivamente. Tali valori sono accettati come dati validi solo se sono stati calcolati, in ogni intervallo di tempo preso in considerazione, con almeno il 75% dei dati giornalieri validi. Come indicato dall’Organizzazione Mondiale Metereologica, la base climatologica per il calcolo delle anomalie di temperatura è stata aggiornata al trentennio più recente, 1991-2020, per descrivere meglio il clima attuale. Attraverso l'elaborazione delle serie temporali con opportuni metodi e modelli statistici, è possibile rilevare l'esistenza o meno di trend di temperatura sul territorio italiano, stimarne l'entità ed eventualmente effettuare confronti con quelli provenienti da studi a scala globale o relativi ad altre aree geografiche.
Nel 2022 (Figura 1) l’anomalia della temperatura media in Italia (+1,23 °C) è stata superiore a quella globale sulla terraferma (+0,49°C), rispetto alla media climatologica 1991-2020.
L’aumento della temperatura media registrato in Italia negli ultimi trenta anni è stato spesso superiore a quello medio globale sulla terraferma. È stato stimato, mediante un modello di regressione lineare semplice, un aumento significativo (α=0,05) della temperatura media in Italia di circa 0,39 °C per decade nel periodo 1981-2022. Poiché le principali strategie e programmi politici internazionali riguardanti i cambiamenti del clima hanno come obiettivo quello di contrastare il riscaldamento in atto nel sistema climatico, la valutazione di trend sfavorevole e l’assegnazione della relativa icona, possono essere considerati in termini di allontanamento da tale obiettivo.
In Italia, il valore dell’anomalia della temperatura media del 2022 si colloca al 1° posto nell’intera serie storica. A partire dal 2000, le anomalie rispetto alla base climatologica 1991-2020 sono state sempre positive, ad eccezione di quattro anni: 2004, 2005, 2010 e 2013. Il 2022 è stato il nono anno consecutivo con anomalia positiva rispetto alla norma (Figura 1).
Dalla Figura 2 si evince che l’anomalia della temperatura media annuale è stata in media di +1,39 °C al Nord, +1,23 °C al Centro e +1,06 °C al Sud e Isole. Tutti i mesi da maggio fino a dicembre sono stati più caldi della media, con il valore più alto di anomalia registrato a ottobre al Nord (+3,37°C), e a giugno al Centro (+3,41°C) e al Sud e Isole (+3,28°C). Marzo e aprile hanno fatto invece registrare ovunque anomalie negative, con il valore più basso a marzo (-0,77°C al Nord, -1,39°C al Centro e -1,60°C al Sud e Isole).