COSTI DI GESTIONE RIFIUTI URBANI

Data aggiornamento scheda:

L’indicatore misura il costo medio nazionale sostenuto dai comuni per garantire il servizio di igiene urbana, per abitante e per kg di rifiuto prodotto. Nel 2022, il costo medio annuo di gestione risulta pari a 192,3 euro/abitante e a 38,5 euro centesimi/kg (centesimi di euro/kg) per rifiuto urbano prodotto.

A livello di macroarea geografica il costo totale annuo pro capite del servizio risulta maggiore al Centro con 228,3 euro/abitante (42,5 euro centesimi/kg), seguito dal Sud con 202,3 euro/abitante (44,0 euro centesimi/kg) e dal Nord con 170,3 euro/abitante (33,7 euro centesimi/kg).

 

 

 

PERCENTUALE DI PREPARAZIONE PER IL RIUTILIZZO E RICICLAGGIO

Data aggiornamento scheda:

Nel 2022, la percentuale di preparazione per il riutilizzo e riciclaggio calcolata applicando la metodologia 4, al netto dei rifiuti da C&D provenienti da utenze domestiche, si attesta al 49,2%, quindi al di sotto dell’obiettivo fissato per il 2020 (50%).

PRODUZIONE DEI RIFIUTI URBANI PER UNITA' DI PIL

Data aggiornamento scheda:

Nel 2022 continua la ripresa economica già registrata in precedenza, recuperando ancora il forte calo legato all’emergenza sanitaria che ha segnato il contesto socio-economico del 2020. A fronte degli incrementi rilevati, tra il 2022 e il 2021, per gli indicatori socio-economici, quali prodotto interno lordo e spesa per consumi finali sul territorio economico, rispettivamente pari al 4% e 5,8%, i dati della produzione dei rifiuti urbani risultano invece in calo (-1,9%).

PRODUZIONE DI RIFIUTI URBANI

Data aggiornamento scheda:

La produzione nazionale dei rifiuti urbani (RU) si attesta, nel 2022, a circa 29,1 milioni di tonnellate, in calo dell’1,8% (543 mila tonnellate) rispetto al 2021. In termini generali, il dato del 2022 sembra riflettere l’andamento tendenzialmente in calo riscontrato nel lungo periodo.  

QUANTITÀ DI RIFIUTI AVVIATI AL COMPOSTAGGIO E ALLA DIGESTIONE ANAEROBICA

Data aggiornamento scheda:

L'indicatore misura la quantità di rifiuti avviati al trattamento biologico e, in particolare, al compostaggio, al trattamento integrato anaerobico/aerobico e alla digestione anaerobica. Nel 2022, la quantità totale di rifiuti recuperati attraverso i processi di trattamento biologico (circa 8,4 milioni di tonnellate) non evidenzia variazioni di rilievo, mostrando, rispetto al 2021, un lieve incremento di 47 mila tonnellate (+ 0,6%). La quota dei rifiuti organici, che passa da circa 6,8 milioni di tonnellate a circa 6,7 milioni di tonnellate (pari al 79,6% totale trattato), segna, invece, una contrazione di circa 132 mila tonnellate (-1,9%) determinata, essenzialmente, dal minore contributo dei rifiuti biodegradabili provenienti dalla manutenzione di giardini e parchi.

QUANTITÀ DI RIFIUTI AVVIATI AL TRATTAMENTO MECCANICO-BIOLOGICO

Data aggiornamento scheda:

L'indicatore misura il quantitativo di rifiuti avviati al trattamento meccanico biologico nel 2022, che ammonta a oltre 8,7 milioni di tonnellate. Rispetto al 2021, si assiste a una riduzione dei quantitativi trattati negli impianti in esame di 547 mila tonnellate (-5,9 %) riconducibile a una diminuzione sia dei rifiuti urbani indifferenziati sia di quelli derivanti dal loro trattamento. Tale variazione è coerente con il calo della produzione dei rifiuti urbani rilevato nel 2022, che risulta pari a oltre 500 mila tonnellate.

QUANTITÀ DI RIFIUTI URBANI INCENERITI, E NUMERO DI IMPIANTI DI INCENERIMENTO

Data aggiornamento scheda:

Nel 2022, i rifiuti urbani inceneriti, comprensivi del CSS (rifiuti combustibili), della frazione secca e del bioessiccato ottenuti dal trattamento dei rifiuti urbani stessi, sono 5,3 milioni di tonnellate (-1,9% rispetto al 2021). Il 71,4% di questi rifiuti viene trattato al Nord, il 9,5% al Centro e il 19,1% al Sud. Il parco impiantistico è prevalentemente localizzato nelle regioni del Nord (25 impianti) mentre al Centro e al Sud sono operativi, rispettivamente, 5 e 6 impianti.

QUANTITÀ DI RIFIUTI URBANI RACCOLTI IN MODO DIFFERENZIATO

Data aggiornamento scheda:

Nel 2022, la percentuale di raccolta differenziata è pari al 65,2% della produzione nazionale ( 29,1 milioni di tonnellate ) (+1,2 punti percentuali rispetto al 2021), raggiungendo così l’obiettivo fissato dalla normativa per il 2012 (65%).

QUANTITÀ DI RIFIUTI URBANI SMALTITI IN DISCARICA E NUMERO DI DISCARICHE

Data aggiornamento scheda:

Nel 2022, i quantitativi di rifiuti urbani complessivamente smaltiti in discarica ammontano a circa 5,2 milioni di tonnellate, e il numero delle discariche operative è pari a 117 impianti. Si registra una riduzione, rispetto al 2021, delle quantità totali di rifiuti urbani smaltiti in discarica pari al 7,9% (-446 mila tonnellate) e una riduzione del numero degli impianti pari al 3,8% (-9 impianti). 

TASSO DI RICICLAGGIO DEI RIFIUTI DI IMBALLAGGIO

Data aggiornamento scheda:

La normativa europea prevede ambiziosi obiettivi di riciclaggio al 2025 e al 2030 per i rifiuti di imballaggio che rappresentano uno dei principali flussi monitorati. Il tasso di riciclaggio dei rifiuti di imballaggio, calcolato come rapporto tra la quantità di rifiuti riciclati e la quantità di rifiuti prodotti, monitora i progressi verso un'economia circolare valutando il loro reinserimento nei cicli industriali come materie prime secondarie. Nell’ottica di assicurare condizioni uniformi di misurazione dei nuovi obiettivi basate sull’effettiva quantità dei rifiuti d’imballaggio ritrattati per ottenere nuovi prodotti, materiali o sostanze, sono state definite, a livello europeo, stringenti metodologie di calcolo. Con l’applicazione delle nuove metodologie, gli obiettivi previsti per il 2025, ad oggi, sono già raggiunti per tutte le frazioni di imballaggio, ad eccezione della plastica. Per incrementarne il riciclaggio, tra le linee di azione su cui intervenire vi è lo sviluppo di nuove tecnologie di trattamento, soprattutto per quelle tipologie di rifiuti che sono attualmente difficilmente recuperabili mediante processi di tipo meccanico.

TASSO DI RICICLAGGIO DEI RIFIUTI URBANI ORGANICI

Data aggiornamento scheda:

Nel 2022, il rapporto tra i quantitativi di organico riciclati e i quantitativi raccolti in modo differenziato è pari al 79,9%, dato in calo  sia rispetto a quello del 2021 (80,7%) sia quello del 2020 (81,1%).

ESPORTAZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI E PERICOLOSI

Data aggiornamento scheda:

L'indicatore misura le quantità di rifiuti speciali che vengono destinate all'estero ai fini del recupero e dello smaltimento. Nel 2021, la quantità totale di rifiuti speciali esportata è pari a 3,9 milioni di tonnellate, 2,6 milioni di tonnellate sono rifiuti non pericolosi (67% del totale) e 1,3 milione di tonnellate sono rifiuti pericolosi (33% del totale). I maggiori quantitativi di rifiuti sono destinati alla Germania e all'Austria, rispettivamente 831 mila tonnellate e 493 mila tonnellate.

IMPORTAZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI E PERICOLOSI

Data aggiornamento scheda:

L'indicatore misura le quantità di rifiuti speciali che vengono importate ai fini di un recupero nelle attività produttive. I rifiuti speciali importati in Italia nel 2021 (circa 7,4 milioni di tonnellate) sono costituiti quasi esclusivamente da rifiuti non pericolosi (98,7%); i rifiuti pericolosi, infatti, sono 98 mila tonnellate (1,3% del totale importato). Il maggior quantitativo proviene dalla Germania, circa 2 milioni di tonnellate (26,7% del totale importato), costituito quasi interamente da rifiuti non pericolosi (i rifiuti pericolosi sono solo 4.305 tonnellate), rifiuti prettamente di natura metallica. Segue la Francia, con oltre 1,1 milioni tonnellate (15,4% del totale), costituite, anche queste, prevalentemente da rifiuti metallici.

PRODUZIONE DI RIFIUTI SPECIALI

Data aggiornamento scheda:

La produzione di rifiuti speciali totale, in Italia nel 2021, si attesta a 165 milioni di tonnellate mostrando, rispetto al 2020, un aumento del 12,2%, corrispondente a quasi 18 milioni di tonnellate. Va ad ogni modo segnalato che il confronto con il 2020 non può essere ritenuto rappresentativo di una situazione ordinaria, tenuto conto dell’emergenza sanitaria che ha segnato l’intero contesto socioeconomico nazionale, con conseguenti ripercussioni sul sistema produttivo nazionale e sui consumi. Nel 2021 si assiste a una generale ripresa delle attività economiche. La produzione industriale e manifatturiera risulta, infatti, caratterizzata dal graduale ripristino degli scambi commerciali, fondamentali nelle catene di approvvigionamento delle materie prime e dei prodotti semilavorati, nonostante per alcuni settori persistano ancora ripercussioni negative legate al periodo emergenziale. I rifiuti non pericolosi, che rappresentano il 93,5% del totale dei rifiuti prodotti, aumentano di 17,1 milioni di tonnellate (+12,5%), quelli pericolosi di 818 mila tonnellate (+8,3%). L’incremento registrato nella produzione dei rifiuti non pericolosi è imputabile principalmente all’aumento del quantitativo dei rifiuti da costruzione e demolizione (+19,2%, corrispondente a 12,4 milioni di tonnellate). Il settore delle costruzioni, infatti, ha registrato una significativa ripresa dopo la crisi pandemica, grazie al ripristino e/o all’apertura di cantieri destinati alla costruzione di infrastrutture e opere pubbliche e di edilizia abitativa e commerciale. Va rilevato, inoltre, che tale settore è stato oggetto, negli ultimi anni, di incentivi disposti dal Governo per la ristrutturazione degli immobili mirati alla riqualificazione energetica degli edifici.

PRODUZIONE DI RIFIUTI TOTALI ESCLUSI I PRINCIPALI RIFIUTI MINERALI

Data aggiornamento scheda:

L’indicatore permette la valutazione delle pressioni sull’ambiente e dell’efficienza delle risorse utilizzate dall’economia per la produzione di ricchezza, e i suoi progressi verso la realizzazione di una circolarità dell’economia. Il rapporto tra produzione nazionale di rifiuti e Consumo di Materiale Interno è tra i più alti rilevati a livello europeo (23,9%). Se da un lato il livello di rifiuti totali prodotti si dimostra sensibile alla congiuntura pandemica, complessivamente il sistema economico non appare ancora in grado di limitare la produzione di rifiuti rispetto sia alla ricchezza prodotta. sia rispetto alla materia prima utilizzata.

QUANTITÀ DI RIFIUTI SPECIALI INCENERITI E RECUPERATI ENERGICAMENTE E NUMERO DI IMPIANTI DI INCENERIMENTO

Data aggiornamento scheda:

Nel 2021 sono stati avviati ad incenerimento 1,1 milioni di tonnellate di rifiuti speciali di cui circa 654 mila tonnellate (59,2% del totale) non pericolosi e circa 450 mila tonnellate (40,8% del totale) pericolosi. Il numero totale degli impianti che hanno ricevuto rifiuti speciali è pari a 74, 31 dei quali autorizzati principalmente al trattamento di rifiuti urbani. La gran parte degli impianti è localizzata al Nord (46) mentre al Centro e al Sud sono presenti, rispettivamente, 7 e 21 impianti. Coerentemente con la distribuzione del parco impiantistico la parte prevalente dei rifiuti speciali è trattata negli impianti localizzati al Nord (81,7% del totale con oltre 900 mila tonnellate), cui seguono le regioni del Sud con il 15,7% (173 mila tonnellate) e del Centro con il 2,6% (29 mila tonnellate).

QUANTITÀ DI RIFIUTI SPECIALI RECUPERATI

Data aggiornamento scheda:

L'indicatore misura la quantità totale di rifiuti speciali avviati alle operazioni di recupero (R1-R12) di cui all'allegato C del D.Lgs. 152/2006. Nel 2021 i quantitativi di rifiuti speciali recuperati sono consistenti, pari al 73,1% del totale gestito (178 milioni di tonnellate) e il trend risulta in continua crescita (+12,9% nell'ultimo triennio). La quantità totale di rifiuti speciali recuperati ammonta a 130,2 milioni di tonnellate, di cui 4,6 milioni di tonnellate sono pericolosi. La regione con il maggior quantitativo di rifiuti speciali recuperato è la Lombardia (28,1% del totale recuperato), seguita dal Veneto (11,2%) e dall'Emilia-Romagna (8,8%).

QUANTITÀ DI RIFIUTI SPECIALI SMALTITI IN DISCARICA, E NUMERO DI DISCARICHE

Data aggiornamento scheda:

L'indicatore mostra la quantità di rifiuti speciali smaltiti in discarica per categoria e per tipologia di rifiuti e il numero di discariche. Nel 2021, i quantitativi di rifiuti speciali complessivamente smaltiti in discarica ammontano a circa 10,2 milioni di tonnellate, pari al 5,7% del quantitativo totale dei rifiuti speciali gestiti a livello nazionale (178 milioni di tonnellate). Rispetto al 2020,anno dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, si rileva un aumento pari a circa 309 mila tonnellate (+3,1%), mentre, rispetto al 2019, si registra una riduzione di 1,8 milioni di tonnellate (-15%). Il numero totale delle discariche operative è pari a 270: 119 discariche per rifiuti inerti (44% del totale degli impianti operativi), 140 discariche per rifiuti non pericolosi (52% del totale), e 11 discariche per rifiuti pericolosi (4% del totale). Analizzando il triennio 2019 - 2021, si assiste a una progressiva diminuzione del numero totale degli impianti di discarica operativi che passano da 305 del 2019, a 285 del 2020, e a 270 nel 2021.

QUANTITÀ DI RIFIUTI SPECIALI UTILIZZATI COME FONTE DI ENERGIA IN IMPIANTI PRODUTTIVI

Data aggiornamento scheda:

L'indicatore misura la quantità di rifiuti speciali trattati in impianti produttivi, presenti sul territorio nazionale, in totale o parziale sostituzione di combustibili tradizionali. Nel 2021 sono stati recuperati in impianti di coincenerimento oltre 1,8 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, di cui 1,7 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi (93,5% del totale) e 121 mila tonnellate (6,5% del totale) da rifiuti pericolosi. Il quadro impiantistico regionale evidenzia che la maggior parte dei rifiuti speciali, corrispondente al 75,9% del totale, è recuperato nelle regioni del Nord; seguono le regioni del Centro con il 13,4% e quelle del Sud con il 10,7%.

 

RICICLAGGIO/RECUPERO DI RIFIUTI DA COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE

Data aggiornamento scheda:

I rifiuti da operazioni di costruzione e demolizione costituiscono, in termini assoluti, il flusso più rilevante dei rifiuti speciali prodotti sia a livello europeo sia nazionale. Il settore delle costruzioni, attraverso l’uso intenso delle risorse naturali, genera forti impatti sul territorio e un progressivo impoverimento della materia prima dovuti all'apertura di cave di inerti naturali. La Commissione europea ha, pertanto, ritenuto prioritario monitorare il flusso dei rifiuti provenienti dalle attività di costruzione e demolizione fissando, all’articolo 11 della Direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti, un obiettivo specifico di preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio e altri tipi di recupero di materiale, incluse le operazioni di colmatazione che utilizzano i rifiuti in sostituzione di altri materiali. Nel 2021 il tasso di recupero e riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione, si attesta all’80,1%, al di sopra dell’obiettivo del 70% fissato per il 2020 dalla Direttiva 2008/98/CE .

TASSO DI RICICLAGGIO DEI RIFIUTI ESCLUSI I PRINCIPALI RIFIUTI MINERALI

Data aggiornamento scheda:

L’indicatore è utile per monitorare i progressi verso un'economia circolare, consentendo di identificare le quantità di materia reimmessa nell'economia a seguito del trattamento dei rifiuti. Rispetto ai quantitativi complessivamente avviati a operazioni di recupero e smaltimento, più dei due terzi vengono riciclati, collocando l’Italia tra i Paesi con il tasso di riciclaggio più alto.